“I risultati dello studio sull’applicazione dei minimi salariali, realizzato da Andrea Garnero, economista dell’Ocse, sono significativi e sollevano diverse questioni. Per quanto riguarda le costruzioni, ad esempio, il dato tutto sommato positivo può lasciare sorpresi, ma è il frutto del ruolo prezioso svolto dal sistema bilaterale, che è una garanzia per l’applicazione del contratto”. Lo ha dichiarato Franco Turri, segretario generale della Filca-Cisl nazionale, commentando i risultati dello studio, diffusi dal Corriere della Sera.
“Secondo lo studio solo il 7,4% dei lavoratori delle costruzioni guadagnerebbe meno del minimo contrattuale, a differenza ad esempio dei lavoratori dell’agricoltura, che sono ben il 31,6%, o della ristorazione, con il 20,7%. Le irregolarità nelle costruzioni purtroppo ci sono, ma sono determinate dal ricorso al lavoro nero o da una parziale corresponsione della retribuzione, che non coincide con quanto indicato nella busta paga. Il dato diffuso dallo studio, però, è la dimostrazione che le Casse edili restano un presidio importante di legalità e di controllo della reale applicazione del contratto, e il rafforzamento del loro ruolo non può che portare ulteriori benefici agli addetti. Infine una considerazione sulle modalità di applicazione dei minimi salariali: più che imporli per legge, ritengo che la soluzione sia quella di determinarli contrattualmente, applicandoli davvero erga omnes. I numeri riportati dallo studio sono inaccettabili e gridano vendetta”, ha concluso Turri.