PARTECIPAZIONE massiccia alla manifestazione unitaria dei sindacati dei lavoratori edili lombardi sul tema della sicurezza. Millecinquecento persone, infatti, hanno protestato a Milano con un presidio davanti al palazzo della Regione per dire basta al “bollettino di guerra” delle morti sul lavoro, che sono state, nei primi mesi dell’anno, ben 26 nella sola Lombardia . Inoltre, il 38% degli infortuni sul lavoro in Italia interessano il settore delle costruzioni, molti incidenti non vengono denunciati perchè i lavoratori sono irregolari o in piccolissime realtà. L’Italia è il paese con la percentuale di infortuni, soprattutto nel settore edilizia, più alta di tutta l’Europa: il 3,3% di infortuni su 100 mila lavoratori, contro il 2,7% della media europea. E quella di ieri, secondo il segretario generale della Filca Cisl Lombardia , Renzo Zavattari , è solo una prima iniziativa per rispondere all’impennata degli infortuni mortali. Intanto, ha permesso ai sindacati di avere gli incontri richiesti sia alla Direzione generale del lavoro (l’ex Ispettorato del Lavoro), che alla Regione e ai vertici di Rai 3. “Incontri sicuramente positivi – nota Zavattari -, come dimostra l’atteggiamento di condivisione manifestato dal responsabile della Direzione generale del lavoro sull’impianto della manifestazione e sull’ampia disponibilità di collaborazione espressa sui temi della sicurezza, impegnando perfino la struttura sul fronte della formazione dei Rls attraverso propri formatori. Stessa reazione anche da parte dei dirigenti della Sanità, dei Lavori Pubblici e del nuovo assessorato “Polizia locale, protezione civile e sicurezza”, che sarà competente in tema di rapporti con i sindacati delle costruzioni e l’Ance locale sulle linee guida per la prevenzione e che ha già garantito continuità con il programma definito un anno fa con la Regione sulla sicurezza”. Il terzo incontro i sindacati delle costruzioni l’hanno avuto nel pomeriggio con Rai 3, a cui hanno richiesto maggiore visibilità dal punto di vista dell’informazione nei casi di infortuni mortali. “In merito, inoltre, al rapporto tra Regione, Ispettorato del lavoro e Comitati antinfortunistici – sottolinea il responsabile degli edili Cisl della Lombardia – ho messo in evidenza la necessità di un maggiore coordinamento, per evitare che in un cantiere edile nel giro di pochi giorni vi entrino persone diverse, tutte con lo stesso obiettivo, ma non coordinate tra loro e che rischiano di provocare seri disagi anche al proprietario dell’impresa”.