“METRO C” ROMA, PROSEGUE LA PROTESTA AL CANTIERE SAN GIOVANNI

“METRO C” ROMA, PROSEGUE LA PROTESTA AL CANTIERE SAN GIOVANNI

 
Prosegue la protesta dei lavoratori del cantiere di San Giovanni della linea metropolitana C, messi prima arbitrariamente in ferie o in congedo forzati, e successivamente avviati alla procedura di licenziamento individuale, per i quali non sono state ancora individuate misure di salvaguardia occupazionale.
Nei giorni scorsi una delegazione di lavoratori, assieme ai sindacati territoriali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, si è recata presso l’Assessorato ai Trasporti e alla Mobilità del Comune di Roma, per rendere note le numerose irregolarità in materia di adempimenti contrattuali e diritti dei lavoratori e per chiedere l’immediata apertura di un tavolo, sia sui recenti licenziamenti che sull’andamento delle lavorazioni dell’intera opera.
L’Assessorato ha assicurato a breve la convocazione di un tavolo con i sindacati, Roma Metropolitane, il Consorzio Metro C e la ditta subaffidataria Ecologica 98.
Il rapporto fiduciario e relazionale tra il Contraente generale e le ditte affidatarie si è evidentemente interrotto, guastato al punto che oggi leggiamo su alcuni organi di stampa ciò che presso le opportune sedi abbiamo più volte denunciato, sia sulle tante anomalie e irregolarità nelle lavorazioni per la costruzione dell’opera che sulla totale mancanza di continuità aziendale sul fronte delle ditte affidatarie. Denunce che in alcuni casi hanno portato anche alla rescissione dei contratti, come nel caso di via Sannio, per via delle nefaste e dirette ripercussioni sui lavoratori e sulle loro condizioni di lavoro, come il mancato riconoscimento delle ore lavorate, i continui licenziamenti o il passaggio dei lavoratori da un’azienda all’altra” – dichiarano Feneal Uil Roma, Filca Cisl Roma, Fillea Cgil Roma e Lazio – “Chiediamo a questo punto al Comune un’assunzione diretta di responsabilità, mediante una cabina di regia permanente, per il ripristino della legalità, il controllo sull’andamento e la qualità dell’opera e per l’individuazione di misure a salvaguardia e tutela dei lavoratori, a partire da quelli licenziati nel cantiere di San Giovanni, e dei loro diritti. La nostra protesta presso tutte le sedi proseguirà fino a quando non avremo ottenuto risposte concrete”.

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