METRO "C" DI ROMA, STOP AI LAVORI. I SINDACATI: "LA REGIONE NON HA VERSATO LA PROPRIA QUOTA"

METRO "C" DI ROMA, STOP AI LAVORI. I SINDACATI: "LA REGIONE NON HA VERSATO LA PROPRIA QUOTA"

“I lavori per la costruzione della linea metropolitana C non proseguiranno. Il mancato co-finanziamento della propria quota da parte della Regione Lazio obbliga la società Roma Metropolitane a disporre la sospensione delle attività connesse alla prosecuzione dei lavori della tratta T3 San Giovanni-Colosseo di metro C”. Lo denunciano i sindacati provinciali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil. “La decisione – spiegano in una nota – è stata assunta dal consiglio di amministrazione di Roma Metropolitane lo scorso 27 ottobre, in osservanza a quanto previsto dalla delibera n. 60 di luglio 2010 del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che subordina il finanziamento del Comitato interministeriale “..alla formalizzazione degli impegni finanziari assunti dal Presidente della Regione Lazio e dal Sindaco del Comune di Roma in ordine al co-finanziamento dell’opera per le rispettive quote entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera sulla Gazzetta ufficiale ..”.
A nulla valgono dunque i fin troppo noti proclami e le rassicurazioni del sindaco Alemanno (Roma Capitale ha formalizzato gli atti di propria competenza, a copertura del finanziamento dell’opera, soltanto l’11 agosto del 2011, altro che entro sessanta giorni..), i lavori per la costruzione della linea metropolitana C, una delle più importanti opere della mobilità di Roma che aspira al rango di capitale europea, si bloccano con gravissime ripercussioni sul piano occupazionale ed economico.
La grave inadeguatezza amministrativa e politica della Giunta Polverini, – accusano Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – unitamente al contenzioso legale che interessa i lavori di prolungamento della linea metropolitana B tratta Rebibbia-Casal Monastero, di cui non è possibile prevedere i tempi di conclusione, rischiano persino di vanificare l’accordo siglato lo scorso luglio dalle federazioni sindacali con l’Assessore alla mobilità capitolina Aurigemma a salvaguardia della ricollocazione dei lavoratori licenziati da Metro C e B1.
“E’ inammissibile, assistiamo ad una situazione gravissima. Dopo settimane di smentite, dichiarazioni ed impegni verbali finalmente emerge la verità. Una verità inaccettabile, mille lavoratori, tra lavorazioni dirette e indotto, privi di ogni prospettiva e condannati alla disoccupazione”, dichiarano Anna Pallotta-Feneal Uil, Attilio Vallocchia-Filca Cisl, Marco Carletti– Fillea Cgil
“Le costruzioni romane e del Lazio hanno perso 10mila posti di lavoro solo nell’ultimo anno. In un simile scenario la Regione Lazio crea le condizioni perché si fermino i lavori della Metro C. Siamo di fronte all’ennesimo disastro della Presidente Polverini, con ripercussioni pesantissime per il territorio, non soltanto in termini occupazionali, bensì infrastrutturali, di sviluppo e di servizio ai cittadini”.

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