Un milione e mezzo di lavoratori edili senza contratto in Italia. Una ricaduta sul territorio per oltre diecimila lavoratori pronti a una grande mobilitazione per chiederne il rinnovo. Anche a Messina è scattata la fase organizzativa con le assemblee sui luoghi di lavoro e nei cantieri per illustrare la piattaforma nazionale presentata al tavolo con l’Associazione degli Industriali.
Un tema particolarmente sentito tra i lavoratori, tanto che, questa mattina, nella sede della Cisl in viale Europa 58, il salone delle riunioni era affollato per l’incontro indetto dalla Filca Cisl di Messina del proprio direttivo allargato alle Rsa e Rsu, alla presenza del segretario regionale della Filca, Santino Barbera e del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese.
Si sono discusse le soluzioni che possono garantire il rilancio del settore e una maggiore tutela per gli edili, oltre alle regole che incentivano le aziende rispettose dei contratti e delle regole.
«È evidente – ha detto Giuseppe Famiano, segretario della Filca Cisl Messina – che l’aumento salariale in un settore trainante come quello edile consentirebbe anche di riattivare i consumi. Il nuovo contratto vuole difendere e riformare il sistema delle Casse Edili rendendole organo attivo delle iniziative contro il lavoro nero, l’evasione e la sicurezza sui posti di lavoro».
Evidenziate da Famiano le gravi carenze di organico nei ruoli ispettivi in provincia di Messina. «Ispettorato e Inail, in particolare – ha sottolineato il segretario della Filca di Messina – devono fare i conti con pochi funzionari e risorse in un settore delicato e importante come quello dei controlli per garantire che vengano rispettate le regole sul posto di lavoro, sia in termini contrattuali che di prevenzione e per la sicurezza».
Intervenuti anche il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e il componente della segreteria provinciale Antonino Alibrandi che hanno evidenziato i temi della mobilitazione su occupazione, sviluppo, lavoro e giovani che i sindacati porteranno già dalla prossima settimana sul territorio con assemblee sui luoghi di lavoro.
Genovese, inoltre, ha sottolineato come «bisogna intensificare l’impegno e la sollecitazione sullo sblocco di tutte le opere pubbliche previste per il territorio messinese. Salutiamo con favore l’avvio di opere come il Porto di Tremestieri e la via Don Blasco ma per favorire il superamento delle pastoie burocratiche, a partire dalle carenze professionali e progettuali, è necessario operare da subito attraverso la costituzione di cabine di regie con tutti gli attori amministrativi e sociali nei luoghi che hanno ricevuto finanziamenti per la realizzazione di opere. Le opere vanno avviate ma vanno anche completate».
Tema molto caldo e sentito, soprattutto tra i lavoratori edili più “anziani”, quello delle nuove soglie per l’età pensionabile. «È impensabile immaginare un 66enne su un ponteggio, un sessantenne a trainare una cariola o in una galleria dopo 40 anni di lavoro sulle spalle. I lavori non sono tutti uguali e quello edile deve essere considerato tutto usurante con la previsione di uscite anticipate e flessibili che superino le rigidità e le ingiustizie della Legge Fornero».
È andato oltre il rinnovo del contratto, invece, il segretario regionale Filca, Santino Barbera, con un chiaro messaggio ai candidati alla presidenza della Regione. «In nessun programma elettorale – ha detto – stiamo leggendo di ammodernamento infrastrutturale. Agli edili siciliani, oltre il contratto, materia importante, interessa il lavoro. Ci sono enormi risorse non spese in questi cinque anni per le infrastrtutture siciliane, quindi al nuovo Governo chiediamo una accelerazione sulle opere immediatamente cantierabili. Da anni registriamo una crisi pesante per imprese e lavoratori e alla politica non è più sufficiente enunciare grandi investimenti su raddoppi ferroviari o ammodernamento di strade quando poi queste promesse cadono nel vuoto. In questa campagna elettorale ne stiamo sentendo tante ma vogliamo i fatti concreti»