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“MATTEOGRASSI” DI GIUSSANO (MONZA), I DIPENDENTI TORNANO DALLE FERIE E TROVANO L’AZIENDA CHIUSA

“MATTEOGRASSI” DI GIUSSANO (MONZA), I DIPENDENTI TORNANO DALLE FERIE E TROVANO L’AZIENDA CHIUSA

I lavoratori della "Matteograssi" - Foto dal sito www.ilgiorno.it
I lavoratori della “Matteograssi” – Foto dal sito www.ilgiorno.it

Brutta sorpresa per i 60 dipendenti della “Matteograssi international srl” di Giussano (Monza), che al rientro dalle ferie, il 26 agosto scorso, hanno scoperto che la loro azienda riaprirà il 16 settembre. “I lavoratori hanno trovato i cancelli chiusi e un cartello appeso fuori, che comunicava il posticipo della riapertura. Una modalità davvero insolita e che condanniamo fermamente”, commenta Luigi Puppo, segretario della Filca-Cisl Monza Brianza. La società,che nel luglio del 2013 ha rilevato il ramo d’azienda della “Matteograssi Spa”, finita in procedura fallimentare, realizza arredi in pelle. “Non si tratta del primo ‘inconveniente’ accaduto in questa azienda – prosegue Puppo – visto che l’anno scorso abbiamo dovuto lottare per ottenere il pagamento degli arretrati dei dipendenti, che in qualche caso erano arrivati addirittura ad 8 mensilità. Il cambio della società successivo al fallimento sembra limitarsi esclusivamente al cambio della denominazione sociale, con il passaggio da spa ad srl. Non è cambiato nulla, anche perché i proprietari sono rimasti sostanzialmente gli stessi. Inoltre da parte dell’azienda c’è stata sempre avversione nei confronti delle organizzazioni sindacali, per noi è veramente difficile operare in quella realtà”.
E problemi si sono presentati anche recentemente: il 18 luglio scorso, nelle settimane prima della chiusura estiva, circa 30 trenta dipendenti hanno scioperato per protestare contro il mancato pagamento di una parte della retribuzione di giugno. “Di fronte al comportamento dell’azienda – dichiara il sindacalista della Filca – la metà dei dipendenti ha messo in atto questo sciopero ad oltranza, anche per chiedere alla direzione certezze sul futuro occupazionale. La cosa ancora più grave è che l’azienda avrebbe comunicato il posticipo della riapertura solo ai lavoratori che non hanno ritenuto opportuno astenersi dal lavoro, mettendo in atto una gravissima discriminazione nei confronti di chi invece ha scioperato. Adesso si aspetta il 9 settembre, data in cui incontreremo il curatore fallimentare della spa ed i rappresentanti delle istituzioni: Regione Lombardia, Provincia di Monza Brianza e Comune di Giussano. A tutti chiederemo risposte certe sulle soluzioni da adottare per la salvaguardia dei livelli occupazionali e della continuità aziendale. Una eventuale chiusura dell’azienda – conclude Puppo – avrebbe ripercussioni sociali ed economiche drammatiche per il nostro territorio”.
 

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