Un patto per la ripartenza graduale e sicura in tutte le aziende dei materiali da costruzione: legno, laterizi, lapidei, cemento. A lanciarlo è la Filca-Cisl, che si rivolge alle controparti per raggiungere un accordo in grado di migliorare e rendere sicuro il mondo del lavoro in questi settori importanti per la nostra economia, far crescere il nostro Paese, non lasciare soli lavoratori e aziende in questa fase drammatica e complessa che stiamo vivendo. “Con l’inserimento del Codice ‘Ateco 16’ nell’elenco dei settori che possono riprendere le attività – spiega il segretario nazionale Filca Salvatore Federico – ieri si è dato il via libera alla ripartenza di tutta la filiera del legno e dei prodotti in legno e sughero, con esclusione dei mobili. Parliamo di centinaia di migliaia di persone, spesso impiegate in piccole realtà aziendali, con pochi dipendenti. Noi tutti abbiamo il dovere di garantire la sicurezza di queste persone, che hanno voglia di tornare a lavorare ma che hanno il diritto di farlo in assoluta sicurezza. Per questo proponiamo alle nostre controparti, a partire da Federlegnoarredo, di sottoscrivere un patto che contenga quattro punti irrinunciabili: innanzitutto la costituzione del ‘Comitato per l’emergenza Covid 19’, previsto dal Dpcm del 22 marzo scorso. Si tratta di uno strumento indispensabile per la stesura di un protocollo aziendale che contenga le misure adottate e da mantenere per la sicurezza. Riteniamo strategiche anche l’adozione di misure condivise per il controllo e monitoraggio dell’efficacia delle azioni adottate, attraverso una campagna reale e concreta di informazione/formazione. IL secondo punto riguarda la costituzione di un sistema di Bilateralità al servizio dei lavoratori e dell’azienda, a partire dal supporto per la sicurezza, che divenga un valore aggiunto per lo stesso territorio. Il terzo punto prevede il monitoraggio, costante e capillare di quanto sta accadendo negli impianti produttivi. Infine, ma non da ultimo, l’organizzazione del lavoro: bisogna pensare all’adozione, al rafforzamento o alla regolamentazione di strumenti come le nuove tecnologie, i comandi da remoto degli impianti, il lavoro in team semivirtuali. Lo smart working dovrà essere regolato attraverso accordi che ne regolamentino le modalità di svolgimento e di disconnessione. Gli stessi vertici di Confindustria – prosegue Federico – hanno dichiarato che le buone relazioni sindacali sono propedeutiche alla crescita della produttività. Benissimo, mettiamolo in pratica, partendo dal riconoscimento reciproco per arrivare alla condivisione di impegni comuni e dalla ripresa delle trattative per il rinnovo di due importanti contratti, quello del settore Artigianato Legno/Lapidei, scaduto il 31 dicembre del 2018, e quello dell’Industria Legnoarredo, atteso dai lavoratori da oltre un anno”. Tra le prime realtà del legno a regolare la ripresa dell’attività si segnala il Gruppo Ferretti, che ha sottoscritto un protocollo con i sindacati per la costituzione del Comitato di Sicurezza, che prevede l’applicazione di tutto quanto previsto dalla normativa per la sicurezza, la presenza del medico e il ruolo determinante dei rappresentanti sindacali per la sicurezza (Rsu ed Rls).