MASSA CARRARA, 16 ORE DI SCIOPERO NEL MARMO PER IL RINNOVO DELL’INTEGRATIVO

MASSA CARRARA, 16 ORE DI SCIOPERO NEL MARMO PER IL RINNOVO DELL’INTEGRATIVO

Massa Carrara

Seghetti: “La controparte ha ignorato la piattaforma proposta dai sindacati”

Si fa duro il confronto per il rinnovo del contratto integrativo provinciale del marmo a Massa Carrara. Dopo la rottura con Assindustria, i sindacati di categoria Filca, Feneal e Fillea, nel corso dei direttivi sindacali unitari, hanno deciso il ricorso a sedici ore di sciopero a livello provinciale. “Si tratta – spiega Roberto Seghetti, segretario della Filca territoriale – di un primo pacchetto di azioni di lotta, conseguente alle risposte della parte datoriale alla nostra proposta di piattaforma rivendicativa per l’integrativo, scaduto nel 2007. Il punto su cui si è inceppato il dialogo fra le parti, provocando la nostra reazione, è il ‘premio di risultato variabile’, che risulta legato ai parametri di import, export e infortuni, e che in questo momento ammonta a 380. I sindacati chiedono un aumento scaglionato nel quadriennio, che va da un più 180 euro a un più 270 euro. Inoltre – prosegue il segretario generale della Filca di Massa Carrara – nella piattaforma rivendicativa si chiede una cifra pari ad un 1 euro per la mancata mensa a regime, e c’è la richiesta di rimodulare tutti i lavori disagiati, prevedendo un aumento dell’indennità di circa 0,30 euro al giorno. La controparte ha già detto no ai lavori disagiati, ed ha proposto una cifra davvero irrisoria per mensa e premio di risultato. Un comportamento, quello assunto da Assindustria, che non è condivisibile e che di fatto ci ha costretti ad interrompere la trattativa”. Il contratto integrativo provinciale riguarda circa 2.500 lavoratori del marmo, di cui 900 alle cave. Gli scioperi verranno effettuati con tempi e modalità indicati successivamente dai direttivi e potrebbero bloccare l’intero comparto. “Decidere 16 ore di sciopero in un momento delicato come questo non è stato per nulla facile – ammette Seghetti – ma dal gennaio del 2008 ad oggi si registra in media una cassa integrazione al giorno, e se il comparto del marmo e delle cave sembra reggere, in quanto si registra solo un calo fisiologico, altrettanto non si può dire del granito, che sta vivendo una crisi senza precedenti. Il settore, tutto il settore del marmo – insiste Seghetti – necessita di risposte forti ed urgenti, come il rinnovo del contratto integrativo provinciale. Restiamo in attesa di notizie da parte di Assindustria, che ci auguriamo possa ripensarci ed accogliere la piattaforma rivendicativa proposta da Filca, Feneal e Fillea – conclude – sbloccando una situazione che rischia di diventare ancora più difficile di quanto non lo sia già”.

Vanni Petrelli

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