Marco Federiconi, 40 anni,è stato eletto nuovo segretario generale della Filca (Federazione Italiana Lavoratori Costruzioni ed Affini) Cisl di Roma e provincia dal Consiglio generale della categoria. Presente ai lavori anche il segretario generale della Filca, Domenico Pesenti. Federiconi, alla Filca Cisl di Roma e provincia da circa 20 anni, è componente della segreteria romana del sindacato dal 2005, occupandosi tra l’altro della gestione amministrativa ed organizzativa e della formazione degli operatori e dei delegati. Nell’ultimo periodo ha fatto parte della delegazione sindacale trattante che ha firmato il contratto integrativo provinciale di roma e provincia. Prende il posto di Andrea Cuccello , entrato come nuovo componente della segreteria dell’Unione Regionale della Cisl del Lazio. La segreteria della Filca Cisl romana risulta inoltre composta da Attilio Vallocchia e Nicola Capobianco.
Nel corso della sua attività sindacale Federiconi ha seguito le più importanti vertenze edili della capitale. Nella sua relazione il nuovo segretario generale della Filca Cisl romana ha parlato di un settore che ha bisogno di nuova linfa,con una programmazione seria di interventi a cominciare dalla messa in sicurezza delle strade e delle scuole.
“ Roma ha visto diminuire di quasi un terzo l’attività edilizia rispetto a tre anni fa.” ha dichiarato Federiconi “Sono stati 30mila i posti di lavoro in meno nel settore dall’inizio della crisi e hanno chiuso l’attività 3mila imprese. Serve un’ inversione di tendenza e come Filca Cisl di Roma proponiamo di aprire immediatamente un tavolo di confronto con Roma Capitale per rilanciare un piano urbanistico che consenta di coniugare le esigenze dei lavoratori e delle imprese a patto però del rispetto dello sviluppo armonico e dell’ambiente. Solamente con la riapertura di cantieri finalizzati a modernizzare Roma si può dare nuova linfa all’economia e all’occupazione. E’ fondamentale rilanciare una programmazione seria di interventi, a cominciare dalla messa in sicurezza delle strade e delle scuole. Ma questo nuovo sviluppo” dichiara Federiconi “deve essere accompagnato da nuove regole. Oggi lavorare nei cantieri è un rischio. Servono più controlli e ispezioni per combattere il lavoro nero e le illegalità del settore per ipotizzare un futuro con più legalità e sempre meno lutti. La possibilità di un controllo da parte degli organi ispettivi del lavoro è molto bassa e nella corsa al ribasso per l’affidamento degli appalti, (la percentuale media di ribasso delle gare di appalti pubblici a Roma è quasi del 40%) i tagli ricadono soprattutto sui costi per la sicurezza. Si risparmia per offrire i lavori a prezzi più concorrenziali. Le regole vengono considerate come un impaccio, quando invece sono una garanzia. Il prezzo più alto lo pagano come al solito i lavoratori, specialmente gli stranieri che vengono inquadrati sempre più con un basso profilo professionale.”