E’ stato sottoscritto da organizzazioni sindacali, imprenditoriali e da tutta la filiera del settore il manifesto degli stati generali delle costruzioni, intitolato “Ricostruire l’Abruzzo per ricostruire il paese“. Per la prima volta insieme le organizzazioni imprenditoriali e sindacali e tutta la filiera del settore si riuniscono a Roma il 14 maggio per chiedere regole chiare e lanciare proposte a sostegno della legalità e della qualità del costruire in Italia. La storia del nostro Paese è anche una storia di costruzioni: la formazione e il consolidamento della nostra identità sono stati alimentati anche dalla forza aggregante del patrimonio edilizio. Il settore delle costruzioni è stato uno dei protagonisti della ricostruzione post-bellica del nostro Paese, ma la presenza di un’offerta non sempre qualificata, spesso all’insegna della quantità, l’insieme di norme confuse e l’affermarsi di una logica improntata sovente al massimo ribasso, hanno finito in molti casi per penalizzare un sistema di imprese sano che andava e va oggi ancor di più sostenuto e difeso. La crisi economica internazionale, che ha avuto pesanti ripercussioni sul settore dell’edilizia, che da solo rappresenta il 12% circa dell’intero pil italiano, e la drammatica vicenda che ha colpito l’Abruzzo, per il quale è necessario una ricostruzione rapida e sostenibile, impongono ancor di più la necessità di prendere decisioni importanti e urgenti per affermare criteri di efficienza, legalità e qualità in tutte le attività di costruzione del Paese. Qualità, sicurezza e integrità delle opere presuppongono, necessariamente, qualità, sicurezza e integrità di chi quelle opere realizza: sono questi gli elementi fondamentali del Protocollo di Intesa sottoscritto già il 5 marzo dalle parti sociali promotrici degli Stati Generali per affrontare la crisi del settore. La ricostruzione dell’Abruzzo diventa ora l’emblema della ricostruzione di tutto il Paese, anche attraverso la indispensabile messa in sicurezza del territorio e l’avvio di un piano di manutenzione programmata per mantenere in efficienza il patrimonio edilizio, concorrendo al tempo stesso alla maturazione di un processo di consapevolezza sociale di tale necessità. Gli Stati Generali delle Costruzioni, che si terranno a Roma il 14 maggio, vogliono, in questo senso, rappresentare il luogo permanente della riflessione, della proposta e dell’attuazione di questa ricostruzione: un’azione che impegna il Paese per il suo futuro. Non vogliamo sottrarci all’esame di coscienza a cui ci ha richiamato il Presidente Napolitano e ci impegniamo a garantire la qualità dell’intero processo produttivo. Chiediamo ai cittadini di condividere con noi questi obiettivi e di sostenerci nel richiedere al Governo, al Parlamento ed alle altre istituzioni del territorio le politiche e gli strumenti che ci mettano nelle condizioni di rispettare questo impegno. Sono necessari e urgenti:
- Una riqualificazione del territorio che, attraverso l’attuazione di politiche di rigenerazione urbana e la realizzazione di un programma di opere piccole e medie, sappia, da un lato, assicurare la salvaguardia ambientale e, dall’altro, integrare e propagare i benefici delle grandi infrastrutture a rete, con la garanzia della reale disponibilità delle risorse finanziarie e l’utilizzo di strumenti finanziari innovativi.
- L’attuazione del Piano Casa per abitazioni ad affitto sostenibile (housing sociale), nonché di un programma straordinario di edilizia economica e popolare, per rispondere compiutamente alla domanda di casa delle famiglie.
- Un piano di rilancio dell’edilizia che attraverso la leva fiscale favorisca interventi di adeguamento tecnologico e di risparmio energetico.
- Un processo di sostituzione edilizia per la demolizione di edifici obsoleti e di scarsa qualità e la loro ricostruzione secondo criteri di sicurezza e risparmio energetico, attraverso premi volumetrici e detrazioni fiscali.
- Un sistema di qualificazione delle imprese nell’accesso al mercato privato e una modifica delle regole di accesso a quello pubblico, attraverso l’uso di meccanismi reputazionali legati alla storia dell’impresa e alla sua struttura. A tal fine, occorre privilegiare la diffusione dell’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto al massimo ribasso.
- Una tracciabilità dei flussi finanziari per contribuire alla lotta contro la criminalità organizzata.
- L’intensificazione dei controlli soprattutto in materia di verifica delle caratteristiche statiche degli edifici, di sicurezza e regolarità del lavoro.
- Una modifica della normativa in materia di ammortizzatori sociali per l’edilizia, che comporti, in particolare, un aumento della durata della Cassa integrazione guadagni ordinaria e della disoccupazione speciale edile attraverso l’utilizzo dell’avanzo di gestione dei fondi Inps, così da tutelare un patrimonio di professionalità per costruire in qualità e sicurezza.
- Un rafforzamento dell’uso del Documento unico di regolarità contributiva (DURC) rilasciato sulla base della congruità, ovvero dell’incidenza della manodopera sul valore dell’opera.
Riteniamo necessario che gli impegni assunti siano verificabili dai cittadini attraverso parametri certi di: − legalità; − qualità; − qualificazione delle imprese; − tempestività; − sicurezza; − tracciabilità dell’azione. Chiediamo al Governo, al Parlamento, alle Istituzioni territoriali e al Paese tutto, di costruire un percorso comune e condiviso capace di cogliere questi obiettivi.