Una nutrita delegazione della Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, ha partecipato alla manifestazione regionale organizzata dalla Cisl. Presente anche il segretario generale della Filca Sicilia, Santino Barbera, ed il segretario nazionale della Filca, Salvatore Scelfo.
Sei-settemila persone, sabato mattina, hanno legato con una lunga catena umana Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni. Una settantina i pullman che hanno raggiunto il capoluogo siciliano. A partire dalle 10 la presidenza della Regione ed il parlamento dell’Isola sono state “circondate” da un serpentone, per simboleggiare come ha sostenuto il segretario regionale Maurizio Bernava, “la necessità che governo, politica, partiti, forze sociali, concorrano assieme nella rottura storica con una pratica politica che si nutre di risse, poltrone e gestione clientelare e affarista della spesa”.
La Cisl ha illustrato il suo progetto, le priorità che affida alla politica a partire dalla prossima legge regionale di stabilità. Tre-quattro anni grazie alla ineludibile eliminazione di sprechi, rendite, privilegi, inefficienze, disorganizzazione, destinando le risorse al lavoro, agli enti locali, alla ripresa facendo ripartire l’edilizia. La Sicilia affonda nella recessione. Il Pil a fine anno calerà del 4% sul 2012, la domanda delle famiglie riporterà il -3,5%. Gli investimenti in macchinari e attrezzature registreranno il -5%. E a fine 2013 per chiudere il bilancio regionale mancheranno, rispetto a un anno fa, ben 1,1 miliardi. Pertanto, è necessario che la struttura della spesa non resti tale e quale perché il buco finirebbe per tradursi in una mannaia sulle politiche sociali e in un’ipoteca mortale sulla ripresa dell’economia. Serve, è la proposta Cisl, una “operazione epocale, politica ma anche etica”. Perché dietro l’angolo, dice, c’è “il modello Grecia”: il fallimento economico, sociale e amministrativo, della Regione.
Chiediamo che l’emergenza crisi sia assunta come reale priorità da tutti in Sicilia, e che sia finalmente avviato il confronto sulla legge di Stabilità e l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020 soprattutto nel settore edile. Servono progetti immediatamente cantierabili (dalle riqualificazione dei centri urbani alle infrastrutture: autostrade, aeroporti, porti, ferrovie) per ridare ossigeno ad un comparto che, per la sua funzione anticiclica, farà ripartire immediatamente l’economia siciliana. Ci sono tre priorità: la crescita, le povertà, il risanamento del bilancio. E con la manifestazione di sabato “intendiamo lanciare un appello”: affinché centinaia di milioni siano spostati da sprechi e abusi verso nuove politiche per lo sviluppo, il sociale, gli enti locali. E perché sia messo in conto il taglio di tariffe e addizionali locali e regionali privilegiando politiche per l’attrazione degli investimenti e di inclusione sociale.
Da qui la sottolineatura che al sindacato fanno della necessaria cooperazione tra Stato, Regione ed enti locali che assieme alle forze sociali devono lavorare per liberare la spesa da vincoli e interessi speculativi e per promuovere nuove politiche di riequilibrio e crescita. La Cisl siciliana scende in piazza per spingere governo e parlamento regionale, politica e partiti, lavorare tutti uniti: per avviare il confronto sociale e dare una strategia alla Sicilia.