“Con la mafia non c’è sviluppo, ma solo ipoteche pesanti sulla nostra comunità”. Lo ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo a Palermo all’inaugurazione del centro studi “La vita è bella”, in un fondo confiscato alla mafia, a Ciaculli. “È un progetto che contribuirà – ha aggiunto – alla formazione e alla documentazione per i giovani”. Il bene, assegnato all’associazione “Jus Vitae” di Padre Antonio Garau, costituirà un punto di riferimento per i ragazzi dei quartieri a rischio e ospiterà anche una fattoria didattica per bambini e disabili.
Il fondo è composto da un fabbricato e un terreno di 8742 metri quadrati a Ciaculli, in contrada Balate, in via dei Mandarini, ed era di proprietà del boss Salvatore Montalto, reggente della famiglia del mandamento di Villabate. Da settembre il centro ospiterà 16 incontri formativi rivolti a giovani da 16 a 30 anni di scuole e università di Palermo e provincia con testimoni del mondo del lavoro, della magistratura e della comunicazione. Alcuni dei temi affrontati riguarderanno la Costituzione, il sindacato e l’impresa e la cittadinanza attiva. Promotori dell’iniziativa sono il segretario della Cisl di Palermo, Mimmo Milazzo, padre Garau e Salvatore Scelfo, segretario provinciale Filca -Cisl.
“Il 16 settembre, nell’anniversario della morte di padre Pino Puglisi, verrà firmato un protocollo d’intesa tra Cisl e associazioni di categoria – ha dichiarato padre Garau – per finanziare le attività del centro”. Un apprezzamento all’iniziativa è giunto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha lodato “l’intervento di valorizzazione e recupero e l’impegno degli educatori e dei volontari del centro dall’elevato valore simbolico”. “Questo centro orienterà l’impegno dei giovani verso la legalità e le buone pratiche di amministrazione della cosa pubblica – ha detto Bernava – e assume un significato particolarmente significato in quest’area siciliana che è stata teatro di fatti di mafia come la strage di Ciaculli in cui persero la vita sette uomini delle forze dell’ordine”.