“Sembra davvero che il governo stia facendo di tutto per andare nella direzione opposta a quella da noi auspicata. I provvedimenti attuati o annunciati su materie come le grandi opere, il Codice appalti, le pensioni e il fisco sono uno schiaffo a quei principi di legalità, giustizia sociale, sviluppo e rispetto dei diritti che sono alla base della società e sono propedeutici al rilancio del Paese”. Lo ha dichiarato Stefano Macale, segretario nazionale della Filca-Cisl. “Le grandi opere sono forse il simbolo di questa maggioranza giallo-verde: sul Terzo valico c’è il disco verde anche da parte di chi ha curato l’analisi costi-benefici, ma tutto è chiuso in un cassetto del ministero dei Trasporti. Sulla Tav, invece, il governo ha deciso di tergiversare, forse per non innervosire i No Tav, che manifesteranno sabato. Con buona pace dell’economia del Paese e delle decine di migliaia di lavoratori edili impegnati in quei cantieri. La ricetta del governo per la modifica del Codice appalti è invece sbagliata e pericolosa: alzare a 5,5 milioni di euro la soglia per il massimo ribasso significa alimentare il lavoro nero, aumentare i rischi per i lavoratori, visto che i costi per la sicurezza sono i primi ad essere sacrificati, e avere opere di pessima qualità, e quindi pericolose per la collettività. Aumentare a 2,5 milioni di euro la procedura negoziata senza bando, che quindi interesserebbe oltre il 90% delle gare, è invece un incentivo alla corruzione e alla mancanza di trasparenza del mercato. Sulle pensioni – prosegue Macale – chiediamo di rafforzare l’Ape sociale: la quota 100 per i lavoratori edili è un sogno, vista la peculiarità del loro lavoro. Infine il fisco: la Cisl ha raccolto oltre mezzo milione di firme per una riforma equa. Si parta da quella proposta, altro che flat tax!”, ha concluso il segretario nazionale della Filca.