“La lotta alla corruzione deve essere una delle priorità dell’azione del governo, anche alla luce delle ultime, preoccupanti vicende di cronaca. I provvedimenti annunciati dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal ministro della Giustizia costituiscono sicuramente un passo significativo nel percorso della lotta all’illegalità, ma è importante dare subito un seguito concreto a quanto annunciato e soprattutto non avere cali di attenzione sul tema, purtroppo sempre attuale, come dimostrano le inchieste dell’Expo a Milano, del Mose a Venezia e, ultima in ordine di tempo, di Mafia Capitale a Roma”. Lo dichiara Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca-Cisl e responsabile del Dipartimento Legalità della categoria.
“L’allungamento dei termini della prescrizione, il ricorso al patteggiamento solo in seguito alla restituzione delle somme intascate illecitamente e le norme in materia di confisca dei beni ai corrotti sono provvedimenti seri ed efficaci, ma è necessario, oltre alle misure repressive, attuare una sorta di cambio di mentalità nelle Pubbliche amministrazioni, nelle quali deve esserci sempre più trasparenza e partecipazione. L’edilizia – sottolinea Scelfo – ha sempre costituito un terreno di conquista per le organizzazioni criminali. Molto è stato fatto con il Durc, la Patente a punti, le White list, ma la strada verso la regolarità e la legalità del settore è ancora molto lunga. Per la Filca – conclude il segretario nazionale – bisogna riformare il sistema degli appalti, a partire proprio dall’edilizia, per escludere le imprese legate alla criminalità, a tutto vantaggio delle imprese virtuose, della collettività e di tutta l’economia del Paese”.