Lotta al sommerso, una battaglia a favore dei lavoratori e delle aziende

Lotta al sommerso, una battaglia a favore dei lavoratori e delle aziende

Roma
Ancora troppe morti bianche funestano il nostro Paese, soprattutto tra gli irregolari
Il sommerso soffoca l’edilizia, influendo negativamente anche sul versante della sicurezza dei lavoratori. Secondo le stime dell’Istat, sull’intero territorio nazionale la quota di lavoro irregolare nel settore è del 15,5%, con punte in Calabria, dove il 41% dei lavoratori edili lavora in nero e in Sicilia, in cui il sommerso colpisce il 33,1% degli operai, praticamente uno su tre. Rispetto all’incidenza media nazionale di tutto il settore industriale (8,1%), il sommerso in edilizia presenta, quindi, un tasso quasi doppio. Ai dati dell’Istat si affianca anche il preoccupante aumento dell’edilizia abusiva segnalato dal Cresme (Centro ricerche economiche, sociologiche e di mercato nell’edilizia): più 9% nel solo 2002, pari a 31 mila nuove costruzioni illegali. L’edilizia rappresenta uno dei settori maggiormente coinvolti dall’irregolarità del lavoro perché è qui che il carattere frammentario e stagionale dell’attività produttiva consente spesso anche l’impiego di lavoratori stranieri non residenti e non regolarizzati. In questo contesto e considerando che il lavoro irregolare in edilizia, oggi come ieri, va di pari passo con il fenomeno degli infortuni, le parti sociali hanno accolto con soddisfazione l’approvazione, lo scorso 3 settembre da parte del Consiglio dei ministri, del decreto che modifica il decreto legislativo 276/2003 – che ha dato attuazione alla legge 30 (Riforma Biagi) – nella parte dedicata al settore delle costruzioni. Negli ultimi 15 anni ci sono soltanto due precedenti altrettanto rilevanti in cui il dialogo sociale tra le parti stipulanti la contrattazione collettiva ha condizionato, orientato e indirizzato la legislazione: nel 1990, con la legge 55 nota anche come “Legge Antimafia”, fu sostenuta la contrattazione collettiva e il ruolo degli enti bilaterali negli appalti pubblici; nel 1995, con la legge 341 è stata introdotta la normativa premiale a favore delle imprese regolari appartenenti al sistema degli enti bilaterali del settore, gestiti unitariamente dalle associazioni imprenditoriali e dai sindacati. Il settore delle costruzioni è considerato, per molti aspetti, apripista sul fronte della sperimentazione delle misure di contrasto nella lotta al sommerso, visto che è il primo in cui è stato firmato, il 16 dicembre 2003, un Avviso Comune da tutti i soggetti firmatari del contratto di lavoro in edilizia. Ad oggi, inoltre, è anche l’unico in cui le parti sociali hanno raggiunto un grado elevato di dialogo e di collaborazione potendo contare su un sistema già rodato e consolidato come quello degli enti bilaterali. Nell’Avviso Comune (che contiene i provvedimenti già enunciati nel Protocollo d’intesa sulle politiche del lavoro all’interno del Contratto nazionale di lavoro in edilizia stipulato il 29 gennaio 2002) tra le misure di intervento contro il sommerso emergevano l’agevolazione fiscale per il committente del 41% per le ristrutturazioni nel settore privato, dove si annida maggiormente il lavoro nero e le normative premiali per le imprese regolari. Con il recente decreto modificativo della riforma Biagi si parla di risultato storico nella lotta al lavoro irregolare, in quanto per la prima volta è stata prevista una sanzione, mancante nel precedente decreto legislativo 276, per le imprese inadempienti con gli obblighi retributivi e contributivi, consistente nella sospensione dell’efficacia della concessione edilizia o della dichiarazione di inizio attività. La sanzione è strettamente collegata al mancato rilascio del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) sia nei cantieri pubblici che privati. Con questa certificazione, il controllo sociale esercitato dalle parti sociali del settore delle costruzioni attraverso le Casse Edili, a cui le società edili dovranno rivolgersi per il rilascio del certificato, viene utilizzato quale strumento di controllo della regolarità delle imprese. Questo significa anche maggiore sicurezza per tutti i lavoratori edili, perché spinge le imprese a misurarsi non sul taglio dei costi del lavoro e della prevenzione, bensì sui parametri della qualità e della qualificazione del ciclo produttivo. A conferma di ciò, occorre risalire alla prima sperimentazione in Umbria del Durc, nel 1997, in occasione dei lavori per la ricostruzione dopo il terremoto. In tre anni, il numero degli operai edili iscritti alla Cassa Edile e, quindi, regolari è quasi triplicato, passando da 7.552 a 18.296. Il certificato di regolarità, abbattendo il sommerso, ha fatto calare anche gli infortuni sul lavoro. In quattro anni, infatti, nei cantieri della ricostruzione umbra non si è registrato nemmeno un morto. È un dato significativo, perché in Italia il settore delle costruzioni dà luogo, ogni anno, a circa 100 mila infortuni sul lavoro con oltre 300 casi mortali, pari pressappoco ad un infortunio mortale ogni 330 infortuni denunciati (fonte Inail). Inoltre, nel decreto modificativo della riforma Biagi è previsto l’obbligo per il datore di lavoro a comunicare l’assunzione dei lavoratori almeno un giorno prima della data di instaurazione dei rapporti di lavoro. Questo per evitare che il lavoratore venga regolarmente assunto soltanto se si verifica un infortunio. Il legislatore ha poi introdotto anche la responsabilità in solido tra appaltatore e subappaltatore in tutti gli appalti, soprattutto in quelli privati. In questo modo, l’appaltatore principale risponde non solo dei propri dipendenti, ma anche del trattamento contributivo e retributivo che il subappaltatore riconosce ai propri lavoratori.

Fr. To.

Sicurezza e regolarità contributiva. Le riforme cambiano volto all’edilizia
“Eccezionale:cantieri in regola! – Le riforme del mercato del lavoro in edilizia”. Questo il titolo del convegno organizzato dalla Filca Cisl Nazionale che si svolgerà mercoledì 6 ottobre 2004, presso il Centro Congressi Cavour a Roma, che avrà per tema la regolarità nei cantieri. Un risultato storico per i lavoratori dell’edilizia impegnati sia nelle opere pubbliche, sia nei lavori privati. Mai come oggi la concertazione tra le parti sociali delle costruzioni ed il Governo, nonché il dialogo sociale tra le parti stipulanti la contrattazione collettiva nel settore, hanno condizionato, orientato ed indirizzato la legislazione. L’Avviso Comune per la lotta al lavoro irregolare in edilizia firmato lo scorso 15 dicembre registra così con il Dlgs. n° 276/2003 e con il Decreto Legislativo recante disposizioni correttive e modificative allo stesso, un compiuto avanzamento degli strumenti che le parti sociali di concerto con il Ministero del Lavoro hanno individuato per elevare il livello di qualità dell’impresa e del lavoro nel settore delle costruzioni: tra questi il Durc (Documento unico di regolarità contributiva), una sorta di anagrafe dell’impresa che, attraverso un controllo incrociato tra Inps Inail e Casse Edili, e la creazione di uno sportello unico per il rilascio del documento, renderà possibile garantire la “regolarità” dell’impresa, dando anche maggior peso ed attenzione al problema della sicurezza nei luoghi di lavoro. La Filca Cisl, protagonista di questa svolta storica insieme alle altre parti sindacali, alle forze imprenditoriali ed alle istituzioni riflette sugli strumenti normativi conseguiti e sulla fase di gestione che si è aperta nel settore e che vedrà nel sistema degli Enti Bilaterali il presidio di un “controllo sociale” capace di incidere sull’impresa e sul lavoro. I lavori saranno coordinati da Giuseppe Virgilio, Segretario Generale Aggiunto della Filca Cisl Nazionale ed inizieranno con l’introduzione di Domenico Pesenti, Segretario Generale della Filca Cisl Nazionale. Diversi gli interventi, nel corso del Convegno da parte di figure appartenenti ad enti ed istituzioni e conclusione dei lavori da parte del Segretario Confederale Cisl, Raffaele Bonanni.
Prospettive e applicazioni future al centro del terzo Meeting nazionale delle Casse Edili
Palermo: ruolo chiave del Durc. Sindacati e istituzioni a confronto
Chiusura dei lavori ieri a Terrasini (Palermo) per il 3° Meeting Nazionale Casse Edili organizzato dalla Cnce (Commissione nazionale paritetica per le casse edili) dal 27 al 29 settembre presso l’Hotel Villaggio Città del Mare, Come tradizione, l’incontro è stato caratterizzato da un programma denso di relazioni ed interventi sui vari temi affrontati, di grande importanza per la vita delle Casse Edili. E’ stata registrata la presenza, come sempre, di tutti i Presidenti, Vice presidenti e Direttori degli enti e istituzioni che, su mandato delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro gestiscono pariteticamente gli strumenti di attuazione contrattuale del settore delle costruzioni, hanno dato all’incontro un valido supporto con il loro contributo di informazioni, proposte ed idee. Argomento centrale dell’incontro è stato il Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.). Il meeting è stato aperto nel pomeriggio del primo giorno dal saluto della Cassa Edile di Palermo e dall’introduzione del Vice Presidente della Cnce, Giuseppe Moscuzza. I lavori si sono articolati in quattro sessioni e sono stati avviati con la relazione introduttiva del Presidente della Cnce, Aggujaro, nella quale sono state analizzate le principali innovazioni riguardanti le Casse Edili, introdotte nel contratto nazionale dell’industria edile con l’accordo di rinnovo dello stesso lo scorso 20 maggio. Alla relazione del Presidente è seguito l’intervento del Dott. Luciano Boraso di Consulaudit, che ha illustrato attraverso i numeri derivanti da un’analisi comparata dei bilanci delle Casse Edili, uno spaccato del mondo delle Casse e l’evoluzione, da un anno all’altro, dei principali elementi di criticità da tempo al nostro esame (equilibrio delle contribuzioni, dinamica dei costi di gestione, consistenza e gestione patrimoniale, erogazione delle prestazioni, ecc.). I due interventi sopra citati sono serviti poi al Dott. Pagliuca (rappresentante dell’Ance, associazioni nazionale costruttori edili) e a Macchiesi (in rappresentanza di Feneal Filca e Fillea ) , due protagonisti delle trattative contrattuali, per intervenire nel merito politico delle questioni ed illustrare le finalità per cui le stesse parti sociali hanno deciso di dedicare una gran parte dell’intesa contrattuale raggiunta proprio all’attività e alla gestione degli enti paritetici e, in particolare, delle Casse Edili. La seconda giornata dei lavori è stata completamente dedicata al Durc: le problematiche relative al suo avvio nei confronti di Inps, Inail e Cassa Edile e i profondi mutamenti che questa certificazione comporterà nell’attività degli istituti coinvolti, degli enti appaltanti e delle stesse imprese di costruzione. Ci si è avvalsi della preziosa collaborazione del Prof. Marco Avarello della società Esosfera che ha illustrato l’evoluzione legislativa in materia di esecuzione di appalti pubblici e di lavori privati di questi ultimi anni; e del Dott. Pierferdinando Rausei, dell’ufficio legale del Ministero del Lavoro, che ha illustrato la posizione del Ministero e le aspettative dello stesso sull’attivazione del Durc in termini di contrasto dell’evasione contributiva e di lotta al lavoro sommerso. E’ stata poi la volta del Prof. Pasquale Sandulli, consulente della Commissione e delle parti sociali, il quale si è soffermato sui mutamenti che l’onere del rilascio del Durc comporterà per le Casse Edili, come quello della differenza di “valore” che potrebbe esserci tra il rilascio della certificazione liberatoria e l’emissione del Durc, in termini di rapporti tra le Casse Edili, gli enti appaltanti e le stesse imprese e in termini di responsabilità a carico dei nostri enti e degli amministratori degli stessi, e quali possano essere i primi provvedimenti da assumere per tutelare al meglio le Casse Edili nello svolgimento di un compito così importante e delicato. Si è entrati poi, con la relazione dell’Ing. Alessandro Coletta, dell’autorità lavori pubblici, nel merito della possibilità che il lavoro comune che le Casse Edili stanno impostando con Inps e Inail e, in particolare, la documentazione che sarà acquisita per poter rilasciare il Durc (dati sugli enti appaltanti, sulle imprese appaltatrici e subappaltatrici, sull’esecuzione dei lavori, sulla consistenza della manodopera occupata ecc.) possa rappresentare una risorsa anche per finalità più alte della mera verifica di regolarità contributiva. Mauro Miracapillo, coordinatore della Cnce, ha avuto il compito di illustrare i problemi riscontrati e le cose da fare nei prossimi mesi per consentire l’avvio operativo del Durc, dando un quadro dei rapporti con Inps e Inail sia a livello centrale che periferico, specialmente nelle aree prescelte per la fase di sperimentazione e delle decisioni assunte dal Comitato Tecnico per il Durc. La riflessione principale è stata però quella relativa all’applicazione delle regole previste dalla Convenzione del 15 aprile scorso per l’identificazione della posizione di regolarità contributiva dell’impresa da parte del sistema delle Casse Edili. All’intervento del coordinatore della Cnce è seguito quello del Dott. Ruggero Golino, dirigente nazionale dell’Inps che ha illustrato la posizione del suo istituto in merito alla concreta prospettiva di una stretta collaborazione con Inail e Casse Edili sia in relazione alle tematiche relative al rilascio del Durc sia come costruzione di una rete di iniziative comuni a livello locale per combattere i fenomeni di evasione contributiva, ad iniziare, opinione comune a tutti, dalle imprese non ancora iscritte alle Casse Edili. Il dirigente dell’Inail responsabile delle procedure informatiche che gestiranno il Durc, Dott. Luciano Ascenzi, ha illustrato il sistema applicativo che è stato predisposto a tale scopo, mentre Giuseppe Aquilani, responsabile del servizio “information technology” della Cnce ha presentato la prima bozza di progetto per la predisposizione della Banca dati nazionale delle imprese irregolari, prevista dalla Convenzione nazionale del 15 aprile scorso. L’ultimo intervento che riguarda il Durc, è stato quello del direttore dell’Edilcassa del Lazio e membro del Comitato Tecnico per il Durc, Angelo Montana che ha fornito una sintesi del lavoro svolto in questi mesi da parte delle ventuno Casse Edili interessate alla fase di sperimentazione e delle problematiche emerse dalla riunione svoltasi a Perugia pochi giorni fa. I lavori della seconda giornata sono stati conclusi con l’intervento del Dott. Patrizio Corbella di Postel che ha illustrato la Convenzione sottoscritta nei mesi scorsi da Cnce con Poste Italiane e che molte Casse Edili hanno già cominciato ad applicare con esiti positivi. La Convenzione prevede oltre alla procedure e alle tariffe relative, in particolare ai bonifici domiciliati e agli assegni vidimati, anche la possibilità di avvalersi di servizi “chiavi in mano” che consentono alle Casse Edili, attraverso un portale dedicato esclusivamente a tale scopo, di predisporre la stampa, l’imbustamento e l’invio al lavoratore dell’avviso di pagamento o di qualsiasi altra comunicazione da parte della Cassa Edile. Il programma dell’ultima giornata è stato dedicato all’approfondimento di una tematica molto importante per il settore: quello della visione del ruolo degli enti paritetici italiani all’interno del contesto europeo. Ha aperto i lavori di questa sessione Giuseppe Acquafredda, funzionario dell’Ance e componente la Segreteria della Cnce che ha illustrato le motivazioni che sono alla base dell’esigenza di un maggior coordinamento tra le Casse Edili presenti nei vari Paesi della UE. E’ seguita poi una tavola rotonda su questo tema che ha visto discutere quattro personaggi, Massimo Trinci, segretario nazionale della Feneal e Consigliere della Cnce, nonché Vice Presidente della Commissione Edilizia della FETBB (Federazione Europea dei lavoratori costruzioni e legno) che ha analizzato i motivi che rendono necessaria la realizzazione in tempi brevi del coordinamento europeo tra gli enti paritetici della categoria e indicato soprattutto gli obiettivi prioritari ed essenziali che tale coordinamento potrebb
e perseguire, partendo proprio da alcuni obiettivi che sono stati già assunti all’ultimo Congresso della Fetbb. Peter Andrews, Vice presidente della Fiec, la federazione europea dei costruttori ed Harrie Bijen, segretario generale della Fetbb hanno illustrato la posizione delle parti sociali di categoria a livello europeo e le iniziative che le stesse intendono assumere. Un’altra risposta apprezzata è venuta da Peter Kippenberg, direttore della Soka-Bau, la Cassa Edile nazionale tedesca, con la responsabilità specifica dei rapporti internazionali e dalle Casse Edili del Belgio e dell’Austria. L’esperienza della Soka-Bau e delle altre Casse Edili di numerosi confronti ed intese bilaterali ha offerto un quadro completo della situazione esistente ed un contributo concreto per le iniziative che potranno essere assunte congiuntamente. I lavori del meeting sono stati conclusi da Giuseppe Moscuzza, Segretario nazionale della Filca Cisl e Vice Presidente della Cnce.

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