Le organizzazioni sindacali Nazionali FENEAL UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL hanno indetto una giornata di mobilitazione nazionale per il prossimo 31 maggio 2013, con al centro i temi della crisi dei settori dell’edilizia, del cemento, del legno, dei laterizi manufatti e dei lapidei, per rispondere ai quali è stata elaborata una piattaforma di proposte.
Le stesse sigle sindacali della Lombardia hanno organizzato unitariamente, per la stessa mattina di venerdì 31 maggio, dalle 9 alle ore 12, un presidio nei pressi della Regione Lombardia (lato Via Galvani n.27) per rendere visibili i problemi dei settori merceologici di loro competenza e le loro proposte. FENEAL UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL hanno chiesto di potersi incontrare, nel corso della manifestazione, con il Presidente della Regione Roberto Maroni, con gli Assessori e i Presidenti delle Commissioni competenti e con i capigruppo delle forze politiche, per esporre le richieste contenute nella piattaforma del settore delle costruzioni della Lombardia.
L’obiettivo è di definire un percorso comune che possa portare all’avvio di un tavolo trilaterale: Regione Lombardia e Assessorati competenti, Feneal, Filca, Fillea Regionali, Associazioni Imprenditoriali.
Il settore delle costruzioni (edile, cemento, legno, manufatti e lapidei) in Lombardia è stato quello che ha più pagato in termini occupazionali e sociali, con un indebolimento complessivo di un sistema delle imprese già fortemente destrutturato, un drastico calo dei consumi, i vincoli del patto di stabilità, le note difficoltà di accesso al credito, un diffuso aumento dell’illegalità e dell’irregolarità del lavoro, delle infiltrazioni criminali, della corruzione pubblica e privata e dell’evasione fiscale.
Il settore edile, è stato quello maggiormente colpito dalla crisi con la fine del modello di espansione basato sul costruire nuove abitazioni, questo modello è stato alimentato anche dalla riduzione costante dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni, che ha orientato questi ultimi a vendere i terreni, incassando gli oneri di urbanizzazione con i quali ottenevano il pareggio di bilancio non sforando i vincoli del patto di stabilità.
Nel settore edile in Lombardia siamo passati dall’inizio della crisi (2008) dai circa 185.000 lavoratori ai circa 120.000 di oggi: in cinque anni qualcosa come 65.000 dipendenti in meno, con l’indotto che ha visto ridursi i propri dipendenti di circa 90.000 unità, senza disporre degli ammortizzatori sociali di cui usufruiscono gli altri settori dell’industria.
Dai dati dell’Ance Lombardia si rileva che è andato perso, nel quinquennio 2008-2012, il 22,1% della produzione, pari a circa 6,8 miliardi di euro (e il 35% delle imprese).
Anche i settori della filiera della costruzioni Cemento, Legno, Manufatti-Laterizi e lapidei hanno registrato un pesante rallentamento produttivo.
In un panorama sociale ed economico così drammatico sono urgenti azioni immediate a sostegno dei lavoratori e delle imprese rispettose delle regole.
Queste, in estrema sintesi, le proposte che Feneal Filca Fillea Regionale Lombardia avanzeranno alla Regione Lombardia:
1) Debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese (previsti 40 miliardi di euro in due anni): dare la precedenza alle imprese a più alta intensità di lavoro.
2) Completare le grandi infrastrutture lombarde: chiediamo garanzie anche alla Regione Lombardia. Al centro della mobilitazione nella nostra regione le questioni legate ad EXPO, alla Pedemontana.
3) Adozione di Linee guida per province e comuni in materia di Edilizia pubblica e privata, incentivando la sostenibilità ambientale ed il risparmio energetico.
4) Appalti e qualificazione d’impresa: far crescere in Lombardia un vero settore delle costruzioni.
5) Monitoraggio e regolarità: per favorire in Lombardia le imprese regolari e virtuose
6) Il nostro settore manifatturiero: una politica industriale e del territorio della Regione Lombardia per affrontare nuove sfide che ci facciano uscire dalla crisi.