LIVORNO, SIMONA RICCIO: “EDILIZIA IN GINOCCHIO, SERVONO MISURE PER RILANCIARE IL SETTORE”

LIVORNO, SIMONA RICCIO: “EDILIZIA IN GINOCCHIO, SERVONO MISURE PER RILANCIARE IL SETTORE”

“Nella crisi che sta mettendo in ginocchio da anni l’economia del livornese, purtroppo il settore delle costruzioni sta giocando un ruolo fondamentale. Gli ultimi anni, infatti, sono stati contraddistinti da un numero altissimo di lavoratori edili espulsi dal mercato e dalla scomparsa di centinaia di aziende di costruzioni. Mai come in questo momento è necessario mettere in campo misure per risollevare il settore, anche perché il rilancio dell’edilizia non potrà che rimettere in moto l’intera economia della provincia”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl Toscana, Simona Riccio, alla vigilia del secondo incontro del tavolo tecnico del comparto delle costruzioni con le istituzioni locali, in programma domani a Rosignano.
“I dati della Cassa edile – ha aggiunto Riccio – sono la conferma di una crisi senza precedenti del settore: a gennaio 2018 i lavoratori iscritti erano 1.645, per un totale di 220 mila ore lavorate. A gennaio del 2017 erano 1.753, e nel 2008 ben 3.385, per un totale di ore lavorate che superava quota 478 mila. Nello stesso decennio le aziende sono passate da 788 a 489. Davanti ad una simile tragedia sociale le misure messe in campo sono state poche e inefficaci. L’assenza dei rappresentanti dei Comuni di Livorno e Piombino al primo incontro del tavolo tecnico del comparto delle costruzioni, è un segnale inequivocabile, ed è arrivata dopo che i due Comuni avevano condiviso l’opportunità nell’ambito degli ‘Stati Generali del Lavoro della Provincia di Livorno’ del gennaio scorso. Eppure l’elenco delle opere da realizzare è lungo e ricco: l’ospedale del capoluogo, ad esempio. Un’opera mai cantierizzata, per la quale ad oggi non è stato deciso né per la ristrutturazione del vecchio né per la costruzione di uno nuovo, una vera beffa per decine di migliaia di cittadini. Poi ci sarebbero i lavori per l’autostrada Tirrenica Livorno-Civitavecchia, una tratta autostradale da 200 chilometri per la quale sarebbe necessario intervenire, soprattutto per problemi di sicurezza. Dopo decenni di progetti e di polemiche, però, tutto tace e il completamento dell’opera sembra lontanissimo”.
“Infine il porto: il maxi progetto di ampliamento a mare, da 860 milioni di euro, dopo quasi due anni ha cambiato ‘forma’ tornando quindi alla casella di partenza. Anche in questo caso – è l’accusa di Riccio – i lavoratori coinvolti sono vittima del cosiddetto dumping contrattuale, fenomeno per cui le aziende applicano contratti diversi da quello edile per risparmiare sulla manodopera. Una ‘furbata’ che provoca perdita di salario e mancanza di sicurezza per i lavoratori, e alterazione delle regole del mercato, con svantaggi per le imprese serie e oneste. E poi c’è tutta l’ordinaria amministrazione, come la manutenzione delle strade e degli edifici pubblici e la messa in sicurezza del territorio. I ritardi con cui le istituzioni intervengono sono quindi inaccettabili non solo per i lavoratori edili e per l’economia livornese, ma per tutti i cittadini del territorio, che hanno diritto a servizi moderni ed efficienti”, ha concluso il segretario generale della Filca Toscana.

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