“L’indifferenza uccide”. La mancanza di attenzione verso il lavoro anche. In Veneto l’ha già fatto diverse volte: secondo la Cgia di Mestre, sono almeno 50 gli imprenditori veneti che si sono tolti la vita negli ultimi 3 anni. Fra loro, Giovanni Schiavon, titolare dell’impresa edile “Eurostrade 90”, morto suicida lo scorso 12 dicembre perché non riusciva a riscuotere i crediti, e Antonio Tamiozzo, al timone dell’azienda di famiglia fino a quel tragico pomeriggio di San Silvestro, quando è stato trovato senza vita nel deposito della sua azienda di Montecchio Maggiore (Vicenza).
Imprenditori strozzati dai crediti più che dai debiti: le commesse sono state prese, i lavori eseguiti, ma i clienti, spesso e volentieri pubbliche amministrazioni, non hanno saldato il conto. Lo sa bene Flavia Schiavon, figlia di Giovanni, la donna che solo due settimane fa, dopo l’ennesima tragedia (il gesto estremo dell’artigiano di Noventa di Piave Ivano Polita), aveva denunciato la situazione di abbandono e indifferenza in cui, a distanza di tre mesi dalla morte del padre, ancora oggi si trova a vivere: tante porte chiuse (dai creditori) e la cassa integrazione per gli operai che ancora tarda ad arrivare. Come lo sa Lorella Tamiozzo, moglie di Antonio, colpita tragicamente dalla scelta del marito.
Proprio le due donne saranno protagoniste mercoledì 28 marzo alle 14.30 al Centro parrocchiale San Sebastiano di Vigonza (Padova) del confronto organizzato dalla Filca Cisl del Veneto, la categoria che rappresenta gli addetti dell’edilizia, dell’industria del legno, del cemento, dei laterizi, del marmo e della pietra. “Opinioni a confronto: l’indifferenza uccide, la mancanza di attenzione verso il lavoro”, è il titolo dell’incontro che sarà aperto dal saluto di Adriano Pozzato, Segretario Generale della Cisl di Padova e dal sindaco di Vigonza Nunzio Tacchetto e al quale parteciperanno, oltre a Flavia Schiavon e a Lorella Tamiozzo, Massimiliano Barison, assessore al Lavoro della Provincia di Padova e Salvatore Federico, Segretario Generale Filca Cisl Veneto. Concluderà Domenico Pesenti, Segretario Generale Filca Cisl nazionale. Saranno presenti anche i lavoratori delle due aziende.
“Le sorti di lavoratori e imprese purtroppo sono comuni in questo periodo – spiega Salvatore Federico, segretario generale della Filca Cisl del Veneto -. Il confronto, e a volte lo scontro, non manca, ma in questa fase di crisi operai e imprenditori spesso si trovano ad affrontare le stesse difficoltà: mancati pagamenti o ritardi inaccettabili, lavoro che scarseggia e stretta sul credito. I lavoratori perdono il posto, e le aziende chiudono: è chiaro che l’impegno per difendere il lavoro, le persone e il territorio vada nella stessa direzione”. Lo scorso ottobre i lavoratori del settore hanno sfilato listati a lutto assieme ai “paroni” in piazza Grande a Oderzo (Treviso) per denunciare lo stato di crisi del settore (più di 10 mila licenziamenti in Veneto tra il 2008 e il primo semestre del 2011). Oggi il sindacato più rappresentativo del comparto delle costruzioni in Veneto invita le mogli e le figlie degli imprenditori edili che si sono tolti la vita per la crisi per un confronto aperto con parti sindacali e amministratori pubblici. Il messaggio è chiaro: “Siamo vicini alle famiglie come siamo vicini ai lavoratori – prosegue Federico – e siamo convinti che in questo momento siano necessarie azioni concrete per dare un supporto reale alle famiglie e alle imprese. Due le nostre proposte: avviare un tavolo di confronto con le banche per costituire un fondo di garanzia per le imprese edili in difficoltà e coinvolgere gli amministratori pubblici e il territorio, perché non c’è impresa sana senza un territorio sano, partecipe e responsabile, che si fa carico dei problemi del suo tessuto socio-economico”.