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LIGURIA, PIEMONTE E VALLE D’AOSTA: DOCUMENTO COMUNE DELLE FILCA-REGIONALI

LIGURIA, PIEMONTE E VALLE D’AOSTA: DOCUMENTO COMUNE DELLE FILCA-REGIONALI

Pubblichiamo di seguito il documento, approvato all’unanimità, presentato agli esecutivi delle Filca-Cisl regionali di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.
Le Segreterie Generali di Filca Piemonte e Liguria e le Segreterie Generali di Alessandria e Genova  riuntesi a Genova il 17 ottobre u.s.  esprimono grande  preoccupazione per lo stato in cui versa il settore edile  per il perdurare della crisi , ad oggi si contano circa 40000 maestranze inoccupate e/o disoccupate in Val d’Aosta, Piemonte e Liguria.
La crisi economica e finanziaria in atto da anni ha gravato sempre di più le condizioni del settore delle costruzioni già bloccato dalla mancanza di finanziamenti pubblici e da una inefficiente politica istituzionale  a danno del territorio, la classe politica non è stata capace di accogliere e fare proprie le istanze vitali del comparto edile.
I temi del settore , a cui richiamiamo l’attenzione della Confederazione a tutti i livelli , si possono riassumere in tre macro capitoli : infrastrutture – recupero del territorio( recupero idrogeologico e piani città) – edilizia sanitaria e scolastica , il tutto visto dal punto di vista del risparmio energetico e l’utilizzo di materiali eco compatibili nonché regole di trasparenza nella gestione degli appalti e delle risorse pubbliche.
L’edilizia storicamente è anticiclica nelle crisi: è il motore dello sviluppo e della ripresa data la sua capacità di assorbimento della propria manodopera.
Nel settore edile ogni miliardo investito produce circa 20000 posti di lavoro , ovviamente con lavori ed investimenti programmati.
Un euro investito nel settore delle costruzioni comporta un ritorno in termini economici di tre euro.
Un settore strategico che produce l’ 11% del PIL, che funge da traino per lo sviluppo del Paese e del territorio.
La Filca non  è per la “cementificazione selvaggia “ ma per un recupero responsabile  del territorio, ma la tutela dell’ambiente e del territorio devono  passare attraverso una ripresa dell’occupazione .
La categoria si è espressa  ai tavoli istituzionali  su occupazione,  gestione trasparente degli appalti, sicurezza , corretta applicazione contrattuale ma ad oggi non ha avuto alcun ritorno.
Occorre cambiare il modo di vedere l’edilizia : L’edilizia  è un grande comparto industriale e come tale rivendica la giusta attenzione da parte delle istituzioni .
A questo proposito chiediamo alla CISL di attivarsi concretamente affinchè il problema edile venga affrontato nella sua integrità alla stregua di tutti gli altri settori industriali. Chiediamo che i tavoli concertativi ad oggi aperti non siano solo “passarelle” ma entrino nel vivo dei temi che affliggono il settore.
Ricordiamo , per primi a noi stessi, che la perdita di 40000 posti di lavoratori è paragonabile alla chiusura di  Mirafiori.
Oggi ci troviamo davanti alla sfida delle grandi opere infrastrutturali , strategicamente importanti per il nostro Paese e per l’Europa, ma dobbiamo affrontare problemi che passano dalla risposta occupazionale sul  territorio alle minacce terroristiche e mafiose subite da aziende , lavoratori e sindacato,  da una gestione trasparente dell’appalto a norme di sicurezza ed emergenza a tutela delle maestranze e del territorio circostante.
Va siglato il protocollo per il terzo Valico con la Regione Piemonte,come già fatto con la Regione Liguria,  che garantisce un impegno politico costante in tema di occupazione, sicurezza e legalità.
Chiediamo alla CISL l’esigibilità e l’applicazione dei protocolli.
La FILCA  manifesta forte preoccupazione per i ritardi nella procedura di avvio dei lavori del Terzo Valico dovuti non solo ai vari comitati ma soprattutto alla miopia delle varie amministrazioni locali che per interessi politici personali  e con varie esternazioni danneggiano oltre all’immagine anche la fattiva realizzazione dell’opera che rimane la più grande infrastruttura del nord-ovest che occuperà 3500 lavoratori , tralasciando i numeri dell’indotto e i benefici che l’opera domani garantirà all’economia del Paese.
Per queste ragioni riteniamo non più rinviabile un’iniziativa pubblica che veda la partecipazione dei Segretari Nazionali di Filca e Cisl, per affrontare i temi riguardanti l’infrastruttura, la sua necessità e la sua realizzazione a difesa della democrazia e del diritto al lavoro.
 

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