LIGURIA, EDILIZIA ALLO STREMO. LA FILCA-CISL PRONTA ALLA PROTESTA PERMANENTE

LIGURIA, EDILIZIA ALLO STREMO. LA FILCA-CISL PRONTA ALLA PROTESTA PERMANENTE

Una “mattanza”. Vocabolo forte, persino spaventoso ma, purtroppo, adeguato alla situazione dell’edilizia in Liguria. Lo usa Salvatore Teresi, segretario generale Filca Cisl Liguria, aprendo una nota ufficiale sul settore dove annuncia: “senza adeguate risposte sarà mobilità permanente delle organizzazioni sindacali su tutto il territorio ligure dal 28 marzo finché queste non arriveranno”. E, insiste il leader ligure di Filca: “gli edili muoiono uno a uno nell’indifferenza e nella solitudine per colpa di una politica che non assume decisione chiare su legalità, sviluppo e lavoro”. Inutile, ricorda Teresi, l’incontro con la Regione Liguria dello scorso 12 marzo. “È stato svilito”, assicura. “A chiudere le reti della mattanza bastano – prosegue- le parole espresse dalle istituzioni locali: “ci sono le leggi”, “mancanza di fondi”, “non possiamo obbligare le aziende ad assumere manodopera locale” che ben rendono l’idea”.
Inoltre la Filca denuncia che l’incontro regionale non ha soprattutto chiarito la posizione della Regione sui temi in sintesi riportati sul documento scritto a livello unitario, che contiene proposte concrete sul versante pubblico. “In particolare – spiega Teresi – il documento unitario parla di: infrastrutture e aree di interesse pubblico, edilizia ospedaliera e scolastica il cui obiettivo è quello di favorire l’occupazione locale attraverso la contrattazione d’anticipo premiando le imprese che intervengono su questa e aderiscono ai protocolli di legalità favorendo il tessuto sano delle imprese”. E non ci sono neppure proposte sul versante dell’edilizia privata (Piani di Quartiere sul fronte del risparmio Energetico), attraverso progettazione, consorzi d’impresa e adesione ai protocolli di legalità in un percorso che vedrebbe impegnata la Regione a un investimento di 6 milioni di euro a copertura degli interessi bancari che metterebbero in moto 200 milioni di investimenti privati con impegno dei Comuni a non esigere occupazione del suolo pubblico e partecipazione delle banche al fine di dilazionare e rendere sostenibile al cittadino l’adesione ai progetti di quartiere.
“Legalità, trasparenza e occupazione” i punti chiave delle vertenza, dice ancora Teresi, portando ad esempio il terzo lotto della Salerno – Reggio Calabria. “L’efficacia dei protocolli di legalità – ricorda il segretario cislino – ha permesso la consegna 18 mesi prima dell’opera e l’eliminazione delle distorsioni che da sempre il sindacato denuncia negli appalti”. Ed un documento Cisl e Fil-ca Cisl ribadisce le accuse di incapacità della politica, che non riesce ad “intraprendere azioni a tutela dell’occupazione locale e quindi dei propri cittadini”. Regione e Comune, insiste il comunicato, sottovalutano il comparto, “non riconoscendolo come distretto industriale ma come distretto fai da te e mentre il settore è alla fame i “padroni di casa” stanno a guardare e Genova appare come città in vendita”. Ma se le istituzioni restano alla finestra, non lo faranno i sindacati. Annuncia la Cisl: “saremo al fianco dei lavoratori ogni giorno, davanti ai cantieri e alle sedi delle istituzioni per gridare la disperazione del settore”. E c’è concordia sindacale tra Cgil, Cisl e Uil in una lettera al presidente Burlando, dove si propone “un accordo quadro su infrastrutture e aree di interesse pubblico che preveda interventi per stimolare occupazione locale; contrattazione d’anticipo rispetto alle normative di legge e contrattuali; sicurezza e adesione delle aziende ai protocolli di legalità”, coinvolgendo “le parti sociali alla costruzione del bando tipo”. Occorre poi “progettare con Regione ed Associazioni datoriali un percorso di riqualificazione per imprese locali, attraverso la Scuola Edile per il recupero del patrimonio abitativo esistente, un piano regionale sul risparmio energetico e promuovere un circuito virtuoso tra pubblico, privato e sistema bancario sui piani di quartiere”.

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