Adesione altissima allo sciopero generale di otto ore del legno-arredo, che oggi ha visto migliaia di lavoratrici e lavoratori protestare con Feneal Filca Fillea contro la decisione di Federlegno di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da un anno. Mentre ancora si raccolgono i dati, i sindacati fanno sapere che “sono poche le aziende dove l’astensione ha coinvolto meno del 60% dei lavoratori. Registriamo adesioni molto alte, per lo più intorno all’80%, tantissime le aziende con astensione totale (tra cui Natuzzi di Taranto, Foppa Pedretti e Saviola in Lombardia, per citare marchi famosi) e con adesione tra il 90 ed il 95% (tra cui, sempre per citare i brand più conosciuti, Cassina, Giorgetti, Ferretti, Natuzzi di Santeramo, Friuli Intagli, Artexport, Arketipo.)”
Anche le presenze in piazza sono state superiori alle aspettative, considerando la scelta dei sindacati di dare vita a 4 concentramenti interregionali con delegazioni dai vari territori: oltre 4mila a Pesaro, 2mila a Milano, 1.000 a Treviso e 1.500 a Bari. Inoltre è stato organizzato un presidio in Sardegna, nella zona industriale di Tempio, al quale hanno partecipato centinaia di lavoratori. Per le segreterie nazionali Feneal Filca Fillea la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori è chiara e univoca: “no all’aumento della precarietà e alla riduzione dei diritti, basta con i ricatti da parte di Federlegno, i lavoratori del settore aspettano risposte da quasi un anno e non meritano il trattamento riservato finora da una controparte che intende affermare un modello di impresa basato non sulla qualità del lavoro, sugli investimenti, sulla professionalità e sul benessere organizzativo, ma sulla riduzione dei costi e su una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro.
MANIFESTAZIONI DI MILANO, TREVISO, PESARO, BARI: GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA!
Per Federlegno – proseguono le segreterie degli edili Cgil Cisl Uil – le aziende italiane del mobile e arredo possono vincere nel mondo solo aumentando precarietà e sfruttamento. Siamo convinti, invece, che le nuove sfide sui mercati si vincano puntando sull’innovazione e sul governo delle trasformazioni produttive, investendo in capitale umano, pagato il giusto e con le adeguate tutele e protezioni, e rafforzando la partecipazione dei lavoratori. Ci auguriamo che si possa tornare al tavolo e si possa trovare una soluzione condivisa, nel rispetto dei lavoratori e del futuro di un settore produttivo straordinariamente importante per il Paese, quel Made in Italy che merita maggior rispetto, e forse una classe imprenditoriale più lungimirante.” concludono i sindacati.
IL SERVIZIO DEL TG3 VENETO, CON LE DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO NAZIONALE SALVATORE FEDERICO E DI MARCO POTENTE, RESPONSABILE FILCA BELLUNO-TREVISO.
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Venerdì 21 febbraio sarà sciopero generale di 8 ore di tutti i lavoratori dipendenti e interinali del settore legno arredo industria. A proclamarlo lo scorso 10 gennaio le sigle sindacali del settore Feneal Filca Fillea, dopo la rottura delle trattative con Federlegno per il rinnovo del contratto nazionale di categoria, scaduto il 31 marzo del 2019 per circa 150 mila lavoratori.
“Abbiamo deciso di scendere in piazza con 4 manifestazioni interregionali a Milano, Treviso, Pesaro e Bari – dichiarano le segreterie nazionali – per dire no all’aumento della precarietà e alla riduzione dei diritti. I 150mila lavoratori del settore aspettano risposte da quasi un anno e non meritano il trattamento riservato finora da una controparte che intende affermare un modello di impresa basato non sulla qualità del lavoro, sugli investimenti, sulla professionalità e sul benessere organizzativo, ma sulla riduzione dei costi e su una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro. Noi non ci stiamo. L’abbandono del tavolo è stato un atto gravissimo che mostra una scarsa considerazione delle relazioni industriali, mentre siamo convinti che le nuove sfide sui mercati si vincano puntando all’innovazione e sul governo delle trasformazioni produttive, investendo in capitale umano, pagato il giusto e con le adeguate tutele e protezioni, e rafforzando la partecipazione dei lavoratori. Chiediamo un contratto che redistribuisca risorse adeguate ai lavoratori – concludono i sindacati – difendendo la qualità del lavoro e garantendo un forte sistema di relazioni industriali nell’ottica della partecipazione e del benessere organizzativo.”
LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA
– A MILANO, per le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Val D’Aosta e Liguria, il concentramento sarà in Piazzale Cadorna alle ore 11:00. Corteo fino a Piazzale Cairoli dove si terrà il comizio che sarà concluso dal Segretario Feneal Nazionale Fabrizio Pascucci.
– A TREVISO, per le regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, il concentramento sarà in Piazza delle Istituzioni davanti alla sede di Assindustria a partire dalle ore 10:00, dove si terranno un presidio ed il comizio che sarà concluso dal Segretario Filca nazionale Salvatore Federico.
– A PESARO, per le regioni Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo Molise, il concentramento sarà in Piazza della Libertà dalle ore 9:00. Corteo fino a piazza del Popolo dove si terrà il comizio che sarà concluso dal Segretario Fillea nazionale Gianni Fiorucci.
– A BARI, SANTERAMO IN COLLE, per le regioni del SUD e ISOLE, il concentramento si terrà a partire dalle ore 9:00 a Santeramo in Colle in Piazza Garibaldi dove si terranno un presidio e il comizio che sarà concluso dalla Segretaria Fillea nazionale Tatiana Fazi.
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Il settore del legno è in fermento in tutta Italia in vista dello sciopero nazionale del settore, in programma venerdì 21 febbraio. In questi giorni decine di migliaia di lavoratori e operatori sindacali stanno partecipando a presidi, volantinaggi, attivi ed esecutivi per prepararsi al meglio alla mobilitazione, organizzata dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto il 31 marzo dello scorso anno. Un rinnovo atteso dai circa 150 mila addetti del settore. Tra le iniziative odierne si segnalano l’attivo unitario a Marghera, che ha coinvolto i delegati del Veneto dei tre sindacati; l’attivo in Umbria, con la presenza del segretario nazionale Salvatore Federico; il presidio davanti all’azienda Sistem Costruzioni di Solignano (Modena). Il 7 febbraio scorso, invece, numerosissimi delegati Filca delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Toscana e Umbria, si sono confrontati nel corso dell’attivo tenutosi a Fano, e chiuso da Federico.
Si scaldano i motori in vista dello #sciopero del #legno del #21febbraio. Oggi a #Fano i delegati Filca delle regioni #Marche #Umbria #Toscana #Abruzzo #Molise #Lazio incontrano il segretario nazionale Salvatore Federico. #contratto #lavoro #partecipazione pic.twitter.com/oHbGbKjGBf
— Filca Cisl Nazionale (@FilcaCisl) February 7, 2020
“Il 9 gennaio scorso – spiega il segretario nazionale della Filca – la nostra controparte Federlegno Arredo ha deciso di abbandonare il tavolo della trattativa. Un improvviso stop che è arrivato dopo ben 11 incontri e a 10 mesi dalla scadenza del contratto. Una situazione che ricalca perfettamente quanto già avvenuto 4 anni fa: anche in quell’occasione dopo una chiusura di Federlegno, si è arrivati allo sciopero generale per rinnovare il contratto. I motivi sono semplici: l’obiettivo di Federlegno nella trattativa è sempre stato quello di perseguire un modello di impresa basato sulla riduzione dei costi del lavoro e sulla gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro. Nulla a che vedere con uno sviluppo del settore sostenibile e di qualità, come abbiamo indicato nella piattaforma, che è stata costruita con i delegati della Consulta nazionale, attraverso un percorso di partecipazione nato dal basso, a partire dalle assemblee nei luoghi di lavoro, per arrivare poi ad un momento di sintesi nel corso dell’attivo nazionale dei delegati”, conclude Salvatore Federico. Venerdì 21 sono in programma iniziative in 4 città: Bari, Milano, Pesaro e Treviso. Nel capoluogo veneto sarà proprio Federico a chiudere la manifestazione alle ore 12:30 in piazza delle Istituzioni, presso la sede di Assindustria Veneto Centro. Nel corso della mobilitazione interverranno delegati, lavoratori e segretari delle regioni partecipanti: Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto.