Lingue

Legno-industria, firmato il nuovo contratto per oltre 200 mila addetti

Legno-industria, firmato il nuovo contratto per oltre 200 mila addetti

Le valutazioni positive dei sindacati delle costruzioni sul recente rinnovo nel settore
Via libera , dopo 8 mesi di difficile trattativa, all’accordo con Federlegno per il rinnovo del Contratto Legno Industria che interessa più di 200 mila addetti del settore legno, sughero,mobile ed arredamento, boschivi, forestali. Valutazione positiva da parte di Feneal, Filca e Fillea nazionali circa l’intesa raggiunta, soprattutto sui risultati ottenuti sulla carenza malattia, inquadramento professionale, aumenti salariali. Di seguito, i punti che dovranno essere sottoposti alla consultazione dei lavoratori. – Sistema relazioni industriali: viene istituito un Comitato paritetico nazionale (Cpn), con i compiti informativi e di orientamento sulle tematiche di sicurezza sul lavoro, tutela dell’ambiente e formazione professionale, costituzione di una banca dati sulle attività formative per gli Rls, informativa annuale sulle frequenza degli infortuni, previo accordo tra le parti sono previste emanazioni territoriali del Comitato Paritetico. – Sistema informativo: viene ridotto dal 51% al 26% il pacchetto azionario per l’accesso al diritto alle informazioni alle aziende partecipate su più unità produttive. Viene ridotto da 90 a 80 il limite numerico per l’accesso all’informazione nelle singole unità produttive. – Contrattazione di 2° livello: viene introdotto un nuovo capitolo contrattuale che rende possibile trovare a livello territoriale intese che possono prevedere l’estensione della contrattazione di 2° livello. – Ambiente e sicurezza: garanzia dell’informazione-formazione in ogni unità produttiva, adozione di norme e di modelli di gestione della sicurezza e delle relative procedure di lavoro sicuro. Informazione a tutti i lavoratori sui rischi connessi all’attività lavorativa e alle misure di prevenzione e protezione. Tale informativa sarà garantita a ciascun lavoratore all’inizio del rapporto di lavoro. – Tempo determinato e somministrazione (interinale): sono state mantenute le attuali percentuali, l’azienda potrà assumere al massimo nella misura del 20% con contratto a termine e somministrazione. Sono state introdotte 3 nuove fattispecie che limitano notevolmente il ricorso al contratto a tempo determinato e somministrazione, è stata introdotta la causale: aumento di carattere eccezionale dell’attività aziendale indotta da particolari esigenze produttive non eseguibili con figure normalmente esistenti in azienda, senza la quale, l’azienda avrebbe potuto ricorrere ai contratti a tempo determinato e somministrazione in maniera molto estensiva. – Part-time: è stata salvaguardata la volontarietà del lavoratore all’utilizzo del tempo parziale. Sono state individuate le fattispecie per le quali il lavoratore potrà eventualmente ricorrere al lavoro straordinario. Viene stabilita in linea prioritaria la reversibilità del rapporto a tempo parziale. Per il ricorso a tempo parziale con clausole elastiche il lavoratore potrà chiedere l’assistenza delle Rsu e/o delle organizzazioni sindacali. – Orario di lavoro: mantenimento della normativa esistente: 40 ore settimanali su 5 giorni lavorativi. – Lavoro Straordinario: Il ricorso al lavoro straordinario non potrà essere superiore alle 250 ore annue. Il superamento di tale limite dovrà essere concordato preventivamente con le Rsu, resta comunque l’obbligo di utilizzo delle 80 ore di flessibilità per superare il tetto massimo delle 250 ore annue. L’orario medio settimanale viene fissato su 12mesi. – Banca Ore: possibilità di accantonare le ore di straordinario, con il pagamento della relativa maggiorazione nella busta paga, nel mese di effettuazione. – Carenza malattia: con decorrenza dal 1° agosto 2004, i lavoratori che nel precedente anno solare hanno avuto assenze per malattia per un massimo di 3 eventi morbosi, le aziende corrisponderanno il 100% per i primi 3 giorni (attualmente è corrisposto il 50%). – Inquadramento professionale: revisione strutturale dell’attuale inquadramento professionale, suddiviso per 4 aree professionali e 12livelli retributivi. Modifica degli attuali parametri di riferimento (in modo particolare per la seconda categoria da 117,5 a 119 e la terza categoria da 132,5 a 134 a partire dall’1.1.2007). Superamento definitivo del parametro di ingresso (attualmente stabilito a 90). Nuovo riproporzionamento della scala parametrale 100/210 (attualmente 100/205). – Welfare: modifica della retribuzione su cui verrà calcolata la percentuale di contribuzione (attualmente 1,1% di paga base e contingenza), la contribuzione su cui sarà calcolata la percentuale di adesione al fondo pensionistico integrativo sarà paga base,Edr, aumenti periodici di anzianità e superminimi individuali. – Salario: è stato salvaguardato il potere di acquisto delle retribuzioni di tutti i lavoratori del settore, conseguendo un aumento salariale pari a 82 euro al terzo livello professionale che verrà erogato in 3 tranches come segue: – Euro 35 all’1.7.04 – Euro 30 all’1.1.05 – Euro 17 all’1.7.05. Una tantum (lorda compresa IVC): Euro 200 – così suddivisa: – Euro 100 con la busta paga di luglio 2004 – Euro 100 con la busta paga di settembre 2004. Le Segreterie nazionali, unitamente alla delegazione trattante valutano il verbale di accordo nel suo complesso positivo, e invitano tutte le strutture territoriali e regionali ad organizzare in tutte le aziende assemblee informative e di consultazione dei lavoratori.

Le segreterie nazionali Filca, Feneal, Fillea

Fondo Prevedi, la scelta per garantire stabilità al settore
Assicurare continuità e rilanciare le adesioni al Fondo complementare Prevedi, che ha già superato quota 11 mila. Questi gli obiettivi dell’accordo del 21 luglio scorso tra le parti istitutrici del Fondo che verrà inoltrato alla Covip nei prossimi giorni. Prevedi è il fondo di previdenza complementare per i lavoratori edili, nato in seguito alle riforme della previdenza avviate a fine dicembre 1992, periodo in cui si è verificato un ridimensionamento della copertura pensionistica pubblica e un ridisegno complessivo di tutta la struttura del sistema previdenziale italiano, con il passaggio ad un sistema previdenziale misto articolato su più livelli. Per i lavoratori con notevole anzianità contributiva vige ancora il calcolo della pensione legata alla retribuzione (sistema retributivo), mentre per i giovani viene prefigurato un regime previdenziale nel quale il calcolo della pensione è legato alla vita lavorativa e alla contribuzione accreditata (metodo contributivo). Perché una previdenza complementare Con i provvedimenti legislativi della riforma, il trattamento pensionistico obbligatorio pubblico subirà ingenti cali di rendimento e nasce da qui l’esigenza di una previdenza complementare che assicuri livelli di copertura previdenziale più elevati. Previdenza che è aggiuntiva a quella obbligatoria, che si effettua tramite i fondi pensione ed istituita con la contrattazione collettiva. Si basa sul sistema finanziario a capitalizzazione, dove per ogni iscritto ai fondi pensione viene aperta una posizione individuale e i contributi versati vengono accumulati (ossia capitalizzati) mediante un determinato tasso di rendimento. Annualmente i fondi predispongono per ciascun iscritto un rendiconto sull’andamento del fondo e sulla singola posizione. E’ possibile anche una contribuzione aggiuntiva volontaria che caria dal tipo di Fondo. Vantaggi fiscali: Per il lavoratore: deducibilità del contributo ai Fondi attraverso la riduzione dell’Irpef. Il limite annuo di deducibilità è pari al 12% del reddito complessivo con il limite di 5.164 euro. Per l’impresa: la contribuzione dell’1% a suo carico è gravata del solo contributo di solidarietà del 10% ed è un costo fiscalmente detraibile. Tfr: non viene tassato per tutto il periodo di permanenza nel Fondo. Prestazioni: il lavoratore iscritto al Fondo, giunto al pensionamento, può: 1) scegliere una pensione (reversibile a richiesta) a valere sull’intero ammontare, oppure 2) usare la formula “Pensione+Capitale” (quest’ultimo non può superare il 50% del montante accumulato). Qualora l’importo annuo della rendita vitalizia risulti inferiore a quello dell’assegno sociale (4.666 euro per il 2003) può essere ritirato l’intero capitale. Altre prestazioni possibili: – Riscatto: In caso di morte spetta a: coniuge oppure figli oppure genitori a carico oppure beneficiario designato. – Anticipazioni: acquisto abitazioni (anche per figli); spese mediche riconosciute; ristrutturazioni prima casa. – In caso di cessazione del rapporto, senza aver maturato il diritto alla pensione complementare, è consentito? a) il trasferimento di quanto maturato a: un fondo di categoria; un fondo aperto; una forma individuale di previdenza; b) riscatto di quanto maturato; c) mantenimento di quanto maturato presso il fondo senza ulteriori versamenti. A tutela degli iscritti è prevista una serie di controlli da parte di organismi sia interni che esterni: Collegio dei revisori contabili; Banca depositaria; Commissione di vigilanza (Covip); Consob; Isvap; Banca d’Italia. In sintesi, aderire ai Fondi conviene sia ai giovani, sia a chi ha già molti anni di contributi perché: si ottiene il contributo aziendale; sicurezza economica per il futuro (con alcuni euro al mese si ottiene una pensione aggiuntiva o un capitale extra quando si giunge al pensionamento); non si pagano le tasse sui contributi; si ha un trattamento fiscale più favorevole anche sulle rendite; si cumula risparmio per il futuro.
Lazio, cambio al vertice Filca
Dopo le dimissioni di Paolo Rigucci, entrato a far parte della segreteria regionale dell’Usr, la Filca nomina il nuovo segretario generale di Roma e Lazio. Si tratta di Paolo Cuccello del direttivo regionale. La sua elezione per la Filca del Lazio, assume un significato importante. Infatti, forte della sua esperienza sindacale sul territorio – arriva da Viterbo – ricorda Rigucci nel suo intervento, “saprà guidare bene la categoria degli edili, che è la quinta in Italia per numero di iscritti”. E Cuccello aggiunge. “Per questi motivi vogliamo che la Filca diventi un punto di riferimento nazionale per l’intera categoria”. Una svolta importante e carica di responsabilità, quindi, che nei prossimi mesi vedrà impegnato il neo segretario. Come? Aumentando il numero degli iscritti – dice Cuccello – che sono la linfa vitale dell’organizzazione. E poi quando in un’organizzazione sindacale gli iscritti crescono significa che è in buona salute. E la Filca lo è”. Ma far crescere il numero degli iscritti è solo una delle iniziative che si dovranno mettere in campo. Fra le altre si dà rilievo al lavoro sul territorio, alla collaborazione con le varie province e ad una serie di iniziative che avranno come obiettivo la crescita dell’organizzazione. In questo contesto Cuccello promette una forte collaborazione con l’Usr di Roma e Lazio e una maggiore visibilità. Ad affiancare Cuccello nei lavori di segreteria ci saranno due persone di grande esperienza sindacale: Stefano Macale della Filca di Roma e Felice Strinapi della Filca di Rieti.

G.Ba.

Tunnel di base del Brennero, inizia la sfida contrattuale europea
Sono ormai diversi anni che in Alto Adige si discute della costruzione del tunnel di base del Brennero. Come sempre, in questi casi, gli schieramenti dei sostenitori e degli oppositori hanno occupato a più riprese le pagine dei giornali con le loro tesi. Oggi lo scenario sta cambiando e possiamo affermare di essere entrati nella fase decisiva. Nei prossimi mesi i tecnici della società concessionaria dovranno dare agli amministratori le indicazioni che permettano loro di assumere la decisione definitiva e, conseguentemente, dare il via alla progettazione esecutiva. Affinché i tecnici possano esprimere un parere definitivo devono essere svolti dei lavori di sondaggio geologico, che dovrebbero iniziare nelle prossime settimane. Quasi certamente il lavoro verrà affidato ad un’associazione temporanea di imprese, composta da due aziende austriache e una svizzera. Nessuna azienda italiana aveva le caratteristiche per partecipare all’appalto. I lavori dureranno presumibilmente 20 mesi e occuperanno circa 60 persone. Lo scorso 20 luglio i sindacati provinciali delle costruzioni sono stati invitati ad un tavolo contrattuale dalla società concessionaria Brenner Basis Tunnel AG, che ha prospettato la necessità di lavorare a ciclo continuo 7 giorni su 7 per tutta la durata dei lavori, a causa di esigenze tecniche che ci riserviamo di valutare non appena riceveremo la relazione specifica, chiesta alla controparte. In quell’occasione abbiamo fatto presente alla stessa che l’orario di lavoro è solo uno degli aspetti che intendiamo negoziare e che questo eventuale primo testo dovrà essere solo l’inizio di un percorso che dovrà portare al contratto integrativo da applicare a imprese e lavoratori che saranno impiegati nella costruzione della galleria. A nostro giudizio, per rendere concreto il principio sancito dall’Unione Europea sulle pari dignità delle condizioni di lavoro per tutti coloro che operano in un determinato territorio, dovremo negoziare in merito a salario, vitto e alloggio, diritto alle ferie, trattamento economico in caso di mal tempo, salute e sicurezza e così via. Al momento ci sono state date ampie garanzie in merito alla volontà di trovare un punto d’incontro, anche perché le difficoltà potrebbero aumentare non appena avremo modo di incontrare i responsabili delle aziende appaltatrici. Questo incontro dovrebbe svolgersi nel corso del prossimo mese di agosto. Durante lo stesso, con il supporto della Filca Cisl nazionale presenteremo una piattaforma rivendicativa che tenga conto delle complessità di carattere internazionale che un’opera di questo tipo comporta. I lavoratori, infatti, potrebbero arrivare in Alto Adige attraverso la formula del stacco temporaneo. Questa modalità di rapporto di lavoro è certamente la più semplice per le aziende che assumono manodopera nel loro paese, per poi distaccarla appunto in Italia. Dal nostro punto di vista, data l’importanza dell’opera, sarebbe preferibile che il concessionario convincesse le aziende appaltatrici a costituire una società consortile in Italia, secondo le disposizioni del nostro codice civile. Ciò permetterebbe di inquadrare il personale dal primo giorno secondo le norme del diritto del lavoro italiano. Temiamo che questo non avverrà, ma si tratta in ogni caso di un aspetto da tenere presente per i prossimi appalti. Per il momento ci aspetta una strada da percorrere in salita, perché in questa fase il nostro primo obiettivo sarà quello di garantire che sul nostro territorio non ci siano pratiche di dumpimg sociale e che, quindi, le regole da rispettare siano quelle determinate da decenni di contrattazione collettiva.

Michele Buonerba – Segretario generale Filca Cisl Bolzano

Lodi, priorità alla prevenzione nell’Alta Velocità
L’ultimo grave incidente sul lavoro risale a circa 20 giorni fa, per una caduta dall’alto. Il lavoratore prestava la sua opera presso un’azienda subappaltatrice in uno dei cantieri del tratto lombardo dell’alta velocità. E su queste imprese, in particolare, si appuntano le attenzioni e le critiche del sindacato. A chiarire meglio la situazione è il segretario generale della Filca Cisl di Lodi, Cosimo Tortiello: “Due anno fa abbiamo concluso un accordo riguardante l’intera tratta dell’alta velocità, ottenendo il riconoscimento del 3°livello di contrattazione, quello aziendale, con l’Asg, l’azienda “madre” appaltante, che conta circa 200 addetti. Il problema, tuttavia, è che non riusciamo ad applicare l’accordo alle imprese subappaltatrici, che costituiscono l’80% di quelle esistenti, con circa un migliaio di lavoratori. Altro problema, legato a queste, è proprio la sicurezza, anche se qui entra in ballo la responsabilità diretta dell’Asg, che ha il compito di coordinare tutte le imprese subappaltatrici su questa materia”. L’elemento di maggiore critica investe soprattutto la formazione sulla sicurezza, dal momento che l’Asg è tenuta a gestirla sia nei confronti dei propri dipendenti, sia di quelli delle imprese subappaltatrici. La questione, però, è che nel 2004 si è registrata una mancanza di offerta formativa, che non si era registrata negli anni precedenti grazie ai corsi delle Casse Edili. “Nonostante la nostra richiesta di incontro e di chiarimento ai responsabili dell’Asg, ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta – chiarisce il sindacalista Filca – . L’unica cosa che ci hanno saputo dire è che il problema bisognava affrontarlo inasprendo le pene nei confronti dei lavoratori, senza porsi minimamente il dubbio che i veri inadempimenti, sotto il profilo del rispetto delle normative antinfortunistiche, erano proprio loro”. A temperare, in parte, i momenti di difficoltà è intervenuto, all’inizio dell’anno, un accordo con l’Asl di Lodi, che ha previsto l’intervento di medici di base per la cura dei lavoratori nella tratta lombarda dell’alta velocità. “A livello generale, inoltre, – sottolinea Tortiello – con la Regione Lombarda e l’Asl di Lodi stavamo costruendo delle linee guida sulla sicurezza, riferite a tutti i grandi lavori. Il problema è che i lavori si sono fermati nel settembre del 2003, perché, a detta di Regione e Asl, manca l’assemblaggio dei lavori conclusivi delle quattro Commissioni impegnate su questo terreno. Se va in porto questa iniziativa, daremo un forte impulso all’intera materia della sicurezza. A cui manca – nota il responsabile degli edili Cisl di Lodi – ancora un tassello: l’introduzione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di tratta (Rlst), che dovrebbe operare a tempo pieno nei quattro lotti lungo i 20 chilometri della tratta che ci interessa”.
Terni, scipoero per la sicurezza
Un’ora di sciopero a fine turno in tutti i cantieri edili della provincia di Terni. L’iniziativa, proclamata da Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil, si è tenuta martedì 27 luglio, dopo la morte di un operaio di 66 anni in una cava dell’Impresa Giubileo. “L’iniziativa è stata decisa per chiedere una maggiore tutela delle maestranze – spiega il responsabile della Filca di Terni, Paolo Cassetta – e per evitare che episodi gravi di questo tipo diventino una cosa normalmente accettata, mantenendo alto il livello di attenzione sul fronte della prevenzione dei rischi. Attraverso lo sciopero ci auspichiamo che le grandi aziende possano sensibilizzarsi sulla materia della sicurezza”. L’Umbria, intanto, si conferma, anche in base alle recenti statistiche dell’Inail, la regione con il tasso più elevato di infortuni, “il punto, però – evidenzia Cassetta – è che è quella che denuncia puntualmente gli incidenti, come non capita altrove”. Intanto, nella regione solo in questo mese si sono registrate due vittime sul lavoro, mentre un terzo lavoratore umbro ha perso la vita in un cantiere a Bergamo. Le speranze per tentare di fermare questo trend in negative sono riposte nell’accordo sulla mutualizzazione, firmato il 27 luglio a Terni, tra Filca Feneal e Fillea e Ance, Confartigianato e Cna, con cui è stato spostato lo 0,30% dei fondi della Cassa Edile a quelli del Comitato paritetico territoriale (Cpt), che ha competenza sul versante della sicurezza nei cantieri. “Con questa iniziativa – conclude Cassetta – abbiamo voluto dare un segnale forte, puntando di più sulla prevenzione dal momento che i numeri attuali degli infortuni ci danno torto”.
Bologna, intesa innovativa
“Un accordo significativo, che è anche il primo sottoscritto dall’azienda Ferrari ing.Nino, in cui sono passate le richieste della Filca bolognese e dove oltre ad una buona rivalutazione salariale riteniamo significativa la regolamentazione degli orari e dei turni”. La dichiarazione è della responsabile degli Edili Cisl di Bologna, Rina Capponi, a proposito dell’intesa raggiunta nell’ambito della contrattazione relativa ai lavori della variante di Valico. “Analoga importanza – sottolinea la sindacalista Filca – diamo alle misure adottate in materia di prevenzione e di sicurezza, vista la tipologia dei lavori che vengono svolti in scavo e in galleria, con terreno considerato pericoloso”. Tra gli aspetti di maggior rilievo dell’accordo, gli edili Cisl segnalano l’impegno assunto dall’azienda sia ad informare le organizzazioni sindacali sulle attività svolte dalle maestranze, sia per fornire un’informativa costante sull’opera dei subappalti presenti in cantiere. “Inoltre – nota ancora Capponi -, va sottolineata la misura tesa all’identificazione dei soggetti presenti sul luogo di lavoro attraverso l’utilizzo di tesserini di riconoscimento. Per noi, questo impegno ha come obiettivo principale la verifica della regolarità contributiva e contrattuale degli addetti. Sul versante della prevenzione degli infortuni – aggiunge la segretaria Filca di Bologna – è stato preso un impegno dalle parti circa l’istituzione di un tavolo per la verifica dell’andamento degli infortuni e la predisposizione di un programma di formazione alla sicurezza per tutto l’organico, nonchè all’anticipazione da parte dell’azienda, fino a concorrenza con il Tfr maturato, dell’importo dovuto dall’Inail in caso di infortunio”. Gli aspetti riguardanti, invece, la formazione continua in corso d’opera e il ricollocamento delle maestranze al termine dei lavori, hanno lo scopo, secondo gli Edili Cisl bolognesi, “di valorizzare le professionalità durante lo svolgimento delle attività del cantiere e di creare delle professionalità complete, di più agevole collocazione al termine dell’opera”, insieme ad un’organizzazione dei lavori concordata, nelle sue linee guida, con i sindacati. Circa la costituzione della banca ore inserita nell’accordo, secco il commento della Capponi: “E’ lo strumento ideale per consentire ai lavoratori, nella quasi totalità trasferisti, di ottimizzare i tempi lavorativi e poter prolungare i rientri programmati alle proprie residenze. Inoltre, oltre alla completa gratuità del servizio mensa, sarà messo a disposizione uno spogliatoio e un locale lavanderia adeguatamente attrezzati”. Analoga attenzione nell’accordo viene riservata poi al versante ricreativo, con una sala dotata di impianti per la ricezione di canali terrestri e satellitari, adottati, come per l’impianto di climatizzazione, anche per i singoli alloggiamenti. “In questo caso – conclude Rina Capponi – si è tenuto conto sia del tempo libero, sia della vivibilità del campo base, istituendo anche un premio produttività legato all’effettiva presenza in cantiere. L’azienda, infine, rimborserà il costo sostenuto dai lavoratori, aereo o treno, per il rientro periodico pres so le proprie residenze”.

Francesco Tobia

Altre notizie