LEGNO-ARREDO, RINNOVATO IL CONTRATTO PER I 16.500 ADDETTI DELLE PMI (UNITAL CONFAPI)

LEGNO-ARREDO, RINNOVATO IL CONTRATTO PER I 16.500 ADDETTI DELLE PMI (UNITAL CONFAPI)

Hanno un nuovo contratto i 16.500 addetti impiegati nelle piccole e medie imprese del legno-arredo. L’accordo tra Unital Confapi e i sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, “risponde in modo soddisfacente alle richieste presentate in piattaforma – come dichiarano i sindacati – a partire dalla conferma del metodo di calcolo degli aumenti salariali. Inoltre garantisce i diritti su congedi e salute e sicurezza, due tematiche che si sono dimostrate quanto mai attuali e importanti in questo periodo di pandemia”.

Il testo sottoscritto, in vigore fino a febbraio 2023, conferma il modello a doppia pista salariale: aumenti certi non soggetti a verifica con redistribuzione della produttività e flessibilità delle innovazioni del settore (70 euro a parametro 140-AS2 a partire da gennaio 2021); recuperi dell’inflazione con verifiche a gennaio 2022 con Ipca non depurata su base di calcolo paga base, contingenza, Edr e 3 aumenti periodici di anzianità. Per il 2023 le parti verificheranno gli incrementi dei minimi 2022 nell’ambito del rinnovo del contratto. L’elemento di garanzia retributiva viene aumentato da 18 a 20 euro. Molto importanti anche le novità sul versante del welfare integrativo: viene previsto un aumento della contribuzione a carico dell’impresa per gli iscritti al fondo di previdenza Arco da 2,10% a 2,30% (+0,20%) a gennaio 2022, e viene introdotto da luglio un versamento di 5 euro al mese per tutti i lavoratori, anche non iscritti. A tutti i neo assunti, inoltre, verranno consegnati i moduli di iscrizione ad Arco ed Altea (fondo Sanità Integrativa), confermato come fondo di riferimento per i lavoratori del settore.
“In quanto ai diritti – fanno sapere le segreterie nazionali dei sindacati – ci sono miglioramenti su più fronti che riguardano: congedi per la nascita del figlio (10 giorni di legge; minimo tre garantiti in caso di modifica peggiorativa della normativa); riconoscimento del congedo per le donne vittima di violenze; riconoscimento del congedo matrimoniale per unioni civili; retribuzione in aggiunta per i congedi di maternità; part time reversibile”. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, la precarietà viene ridotta dal 50% previsto per legge al 45%, i contratti a termine vengono aumentati dal 20% al 30%, e la somma tra termine e somministrazione a termine è fissata al 35%. Altre novità significative sono l’introduzione di due ore aggiuntive di assemblea retribuita sul benessere organizzativo, il rafforzamento della bilateralità e l’istituzione di una Commissione nazionale per le “Pari opportunità”, la regolamentazione di telelavoro e smartworking. Nei prossimi giorni si terranno le assemblee, con il voto dei lavoratori.
Soddisfatto il segretario nazionale Filca, Salvatore Federico: “È un contratto che rafforza il potere di acquisto dei lavoratori e potenzia la dignità e il benessere degli stessi. Anche in questo caso, come avvenuto con tutti i recenti rinnovi nei settori seguiti dalla Filca, siamo riusciti a inserire nel testo importanti norme sul benessere organizzativo e in generale sulla qualità del lavoro. È il frutto della grande sensibilità della Filca su questi temi e dell’impegno messo in campo a tutti i livelli, che ci ha permesso di caratterizzare il testo rafforzando temi a noi cari. Anche questo testo – conclude Federico – ha il merito di mettere al centro la persona con la sua comunità aziendale, con le sue esigenze, i bisogni, la necessità di tutelarne il salario, l’occupazione, la sicurezza”.

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