Firma unitaria e in tempi brevi. Anche per il legno, dopo edilizia e cemento, le premesse in avvio di trattativa per il rinnovo del contratto sono state le stesse. Anche in questo caso, infatti, Filca, Feneal e Fillea hanno presentato tre piattaforme distinte, sulle cui richieste Federlegno ha chiesto un mese di tempo per rispondere. Il prossimo incontro, infatti, si svolgerà il prossimo 20 gennaio.
“In quell’occasione – spiega il segretario nazionale della Filca, Paolo Acciai – la controparte fornirà tutti i dati relativi all’andamento del settore, che non sta vivendo certo un momento florido. La nostra piattaforma – prosegue Acciai – è perfettamente coerente con quanto scritto nell’accordo dello scorso 22 gennaio. L’auspicio è duplice: non solo che si arrivi ad una firma unitaria, ma che Federlegno si assuma le proprie responsabilità e metta in pratica quanto concordato con Confindustria su temi quali la bilateralità, l’ambiente di lavoro, la contrattazione di 2° livello in tutte le aziende, la sanità integrativa, che tra l’altro in Filca è già presente con il Fondo Arcobaleno”.
Per quanto riguarda la richiesta salariale anche nel legno si è partiti dal parametro 100, per il quale si chiedono 115 euro. Ma all’incontro si è parlato anche del grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla stessa Federlegno, secondo la quale ci sarebbero 100.000 posti di lavoro a rischio nel settore (su un totale di circa 500.000 addetti). “Più che di un grido d’allarme parlerei di un modo per attirare l’attenzione”, minimizza Acciai, secondo il quale “le difficoltà nel settore ci sono, e sono gravi, ma è bene non scherzare con i numeri”. Tornando ai contenuti della piattaforma “l’aumento richiesto – spiega il segretario nazionale della Filca – è di tutto rispetto nonostante la gravissima crisi che attanaglia il settore, nel quale si riscontrano migliaia di cassintegrati e di esuberi”. Una risposta alla crisi può darla anche il neonato Osservatorio bilaterale del legno (OBL), il cui Presidente è stato nominato proprio Acciai.
Nel testo, oltre alla piena funzionalità dell’OBL si chiede di definire contrattualmente la soglia limite relativa all’utilizzo della formaldeide, l’attivazione di un ticket trasporto per i lavoratori che usufruiscono dei mezzi pubblici per recarsi al lavoro, l’erogazione di un congedo per la formazione, la conservazione del posto di lavoro per chi si sottopone ad interventi chirurgici per donazione di organi, l’80% della retribuzione nel periodo della maternità facoltativa, agevolazioni nella richiesta part-time per la crescita dei figli. Infine, ma non da ultimo, l’ambiente: “Il nuovo contratto – conclude Acciai – dovrà ripensare il modello di sviluppo, che dovrà essere sempre più sostenibile ed ecocompatibile”.