LECCE, SUMMIT TRA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E SINDACATI DEGLI EDILI

LECCE, SUMMIT TRA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E SINDACATI DEGLI EDILI

Un’azione più incisiva nell’individuazione delle opere strategiche e di maggior urgenza, di competenza della Provincia, e tempi più stretti e serrati nell’aggiudicazione delle gare d’appalto e di conseguenza nell’avvio dei lavori. Sono queste le due richieste più pressanti avanzate dai segretari generali di Lecce di FeNEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL, al Presidente della Provincia salentina, dottor Antonio Gabellone, nel corso dell’incontro richiesto per affrontare le problematiche inerenti la cantierizzazione delle opere in cui risulta essere Stazione Appaltante la stessa Amministrazione Provinciale. Nel corso della seduta, tenutasi presso Palazzo Adorno, le parti hanno condiviso la necessità per il territorio salentino di individuare una possibile soluzione per uscire dalla crisi economica che sta investendo il settore delle costruzioni e sta provocando effetti devastanti sul piano dell’occupazione.
I Segretari provinciali di FeNEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL, inoltre, hanno chiesto e ottenuto dal Presidente Gabellone di istituire un tavolo tecnico permanente presso la Provincia di Lecce allo scopo di monitorare le procedure delle gare di appalto e i tempi di consegna delle stesse, e di cui faranno parte oltre naturalmente alla stessa Provincia, anche la Regione Puglia e i Comuni del territorio salentino (attraverso la presenza degli esponenti della Consulta Provinciale dei Comuni) da un lato e le parti sociali con FeNEAL-FILCA-FILLEA, le associazioni datoriali industriali e artigiane del mondo edile e gli ordini professionali Architetti, Ingegneri e Geometri dall’altro.
“L’incontro ha costituito un grosso passo in avanti – ha commentato Sandro Russo, segretario generale della Filca di Lecce – per l’individuazione e l’accelerazione di tutte quelle opere di competenza della Provincia. Il territorio paga ancora un gosso gap infrastrutturale, e l’apertura di cantieri per la realizzazione di opere non si tradurrebbe solo in una boccata d’ossigeno per i lavoratori edili, ma avrebbe un beneficio sull’intera collettività. Inutile ricordare – ha concluso Russo – come il comparto delle costruzioni, da solo, rappresenti circa l’11% del Pil”.

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