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LECCE, NUOVO STOP AI LAVORI DELLA STRADA REGIONALE 8

LECCE, NUOVO STOP AI LAVORI DELLA STRADA REGIONALE 8

Nuovo stop, pochi giorni prima di Ferragosto, ai cantieri della Strada Regionale 8. Donato Congedo, segretario generale Filca-Cisl Lecce: “Ci sono 80 lavoratori che chiedono risposte, la decisione tecnica di bloccare i lavori, che sono ormai in fase avanzata, è davvero incomprensibile”. Di seguito il comunicato stampa dei segretari generali di Lecce di Filca-Cisl, Congedo, Feneal-Uil, Esposito e Fillea-Cgil, Colella.

Come è ormai noto, i cantieri della Regionale 8, finalmente avviati alcuni mesi fa, con sentenza favorevole del Tar, hanno subito, a pochi giorni da Ferragosto, un nuovo inaspettato stop.
Una notizia che ha lasciato disorientate le Organizzazioni sindacali, che avevano da tempo registrato il parere favorevole da parte delle istituzioni, in primis dall’amministrazione di Vernole, e che ha lasciato a dir poco spiazzati i lavoratori che non hanno appena fatto in tempo a rientrare sul posto di lavoro e già si sono ritrovati fermi, nuovamente, in cassa integrazione.
Assunta la volontà politica, ci si trova ora davanti a un’incomprensibile decisione tecnica di bloccare dei lavori che sono ormai in fase avanzata. Una decisione che riporta tutto in cima a montagne di faldoni dei tribunali e degli uffici istituzionali.
Quella che noi chiamiamo trappola burocratica ha un significato però molto concreto per oltre 80 lavoratori: significa scoprire da un giorno all’altro di essere stati rispediti a casa, significa non avere idea di quando si potranno riprendere le attività, significa non sapere quale futuro attende le proprie famiglie una volta scaduti gli ammortizzatori sociali (attivata il 1° febbraio 2013 la Cig ordinaria scadrà il 31 gennaio 2014), unico sostegno al reddito che tiene a galla sogni e speranze delle persone.
Nel rispetto delle prerogative di ciascuno, auspichiamo, quanto meno, che ogni chiarimento sia risolto nel più breve tempo possibile, perché ogni rinvio è tempo sottratto a persone che altro non vogliono che tornare a lavorare e dare una prospettiva di vita alle proprie famiglie.

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