“Ribadire la drammaticità della crisi del settore edile e di tutta la filiera e proporre interventi mirati a sbloccare investimenti e cantierizzare le opere”. E’ questo l’obiettivo che si prefigge a Lecce la “Consulta Provinciale delle Costruzioni”, costituita dalle parti sociali datoriali industriali ed artigiane, dai sindacati di categoria e dagli ordini professionali, che ha organizzato per venerdì prossimo una manifestazione pubblica di protesta e di proposta.
“Protestiamo contro il perdurare della crisi che sta attanagliando l’edilizia – denuncia Sandro Russo, segretario generale della Filca-Cisl salentina – e contro l’immobilismo della classe dirigente, incapace di azioni concrete a sostegno del settore. Non solo proteste ma anche proposte serie e fattibili, perché questa crisi sta davvero esasperando tutti gli addetti, togliendo la speranza ai nostri lavoratori di un futuro di lavoro”.
“La manifestazione – prosegue Russo – sarà l’occasione per far capire alle Istituzioni, ai rappresentanti politici, al mondo bancario ed a tutta l’opinione pubblica, che c’è una vera tragedia in atto, c’è un settore che sta letteralmente morendo.
Alcuni dati nazionali sono agghiaccianti: secondo le previsioni, alla fine del 2012, partendo dal 2008, anno di inizio della crisi mondiale, il livello di produzione del settore registrerà una perdita complessiva di oltre il 24%, con un picco impressionante per il comparto dell’edilizia abitativa (-40,4%), mentre per l’edilizia non abitativa il dato negativo sarà pari ad oltre il 23%; nel comparto dei lavori pubblici, nel quale la crisi dura ormai da otto anni, si registrerà una flessione del 44,5%; complessivamente nel quinquennio di crisi si stima una perdita complessiva di oltre 250 mila posti di lavoro (380 mila se si considerano i settori collegati)”.
“Questa dura realtà – prosegue iol segretario generale della Filca-Cisl Lecce – è ulteriormente aggravata nel nostro territorio, dove il limitato processo di industrializzazione rende ancora più accentuata la rilevanza del settore delle costruzioni nel sistema economico e sociale. Insomma, stiamo assistendo al tracollo del nostro sistema produttivo nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni e della politica. Per questo motivo chiediamo con forza interventi incisivi e tempestivi, capaci di dare respiro al comparto e di consentirne il rilancio e la ripresa”.
Tra le proposte sul tavolo ci sono la revisione del patto di stabilità interno, il recepimento della Direttiva Europea sui ritardati pagamento, l’emanazione del decreto attuativo per consentire l’utilizzazione del fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti destinato al finanziamento delle operazioni pro soluto sui crediti delle imprese, una maggiore flessibilità del sistema creditizio nei confronti delle imprese del settore in momentanea difficoltà, il monitoraggio sull’effettiva destinazione delle risorse messe a disposizione dalla Banca Centrale Europea, dando priorità sia temporale sia quantitativa al finanziamento delle imprese e delle famiglie, interventi incisivi sugli assetti della Pubblica Amministrazione, capaci di superare i vincoli burocratici e le inefficienze che impediscono o ritardano la piena operatività e la crescita del settore, consentendo altresì la piena, tempestiva ed effettiva utilizzazione delle risorse nazionali ed europee.