Rappresenta davvero “l’inizio di una nuova fase”, come definito dai protagonisti, il documento siglato mercoledì 28 nella sede della giunta regionale del Lazio. Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, le sigle regionali di Cgil Cisl Uil, Feneal, Filca, Fillea, Aniem, Federlazio, Cna e Confartigianato hanno infatti sottoscritto il protocollo “Sistema regionale del Lazio degli appalti pubblici inerenti lavori, forniture e servizi. Criteri e modalità per la trasparenza, la sicurezza e la legalità”. Si tratta di un accordo sul quale i soggetti stavano lavorando da un anno e mezzo e che sintetizza le diverse posizioni dando il via ad un drastico giro di vite sul fronte della legalità del lavoro e della tutela dei lavoratori.
Tra le misure previste dal testo ci sono il potenziamento degli strumenti di prevenzione della corruzione, anche grazie al coinvolgimento delle parti firmatarie, l’avvio di un sistema partecipato di monitoraggio degli appalti per verificare i tempi delle gare, la loro esecuzione e, di conseguenza, favorire la crescita delle imprese maggiormente virtuose. La Regione Lazio, inoltre, adotterà procedure aperte di scelta del contraente per i lavori di importo maggiore a 150 mila euro e inferiore a 1 milione di euro. Per gli appalti di importo inferiore a 150mila euro invece si impegna ad evitare il ribasso dei costi della manodopera e degli oneri della sicurezza e ad applicare al personale impiegato il contratto collettivo nazionale e territoriale. Il contraente principale, inoltre, resta responsabile nei confronti della stazione appaltante, ed è previsto il riassorbimento di manodopera a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Infine sarà istituito il Comitato di vigilanza sui contratti, si applicheranno misure di contrasto all’elusione e al lavoro nero, con la pubblicazione on line dei dati degli appalti aggiudicati e ci saranno iniziative mirate per formare il personale alle problematiche della sicurezza nei cantieri edili.
Soddisfazione, ovviamente, in casa Cisl: “Il Protocollo – ha dichiarato Andrea Cuccello, segretario generale della Cisl Lazio – offre numerose novità positive: la clausola sociale, la limitazione delle varianti in corso d’opera, il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto all’odioso massimo ribasso, l’introduzione di meccanismi premianti o penalizzanti per le imprese, da definire con l’autorità anticorruzione, la centralità dei contratti sottoscritti da Cgil Cisl Uil e degli enti bilaterali di diretta emanazione, nella determinazione delle paghe da applicare, mettendo offside i contratti capestro. Come si evince si tratta di un accordo quadro importante, nel quale abbiamo creduto e lavorato alacremente, tentando fino all’ultimo una mediazione sulla clausola sociale con Unindustria, che non ha inteso accogliere, insieme all’Ance, sua associata. Ora – ha concluso – è opportuno passare alla ‘Fase 2’, con la costruzione di un secondo protocollo che definisca regole per i settori delle forniture e dei servizi, colpite da grave forme di dumping contrattuale sui quali siamo convinti, così come fatto nel protocollo specifico per i lavori edili, che ha il merito di riportare ad una logica di controllo e tutela per i lavoratori coinvolti”.
Positivo anche il commento di Fabio Turco, segretario generale della Filca del Lazio: “La firma del protocollo, che ha la durata di due anni, è il frutto di un lavoro serrato, che ha avuto anche momenti di stallo per problemi con le parti datoriali. Lo riteniamo molto importante perché la Regione intende applicare misure di contrasto all’elusione ed al lavoro nero con la costituzione di una white list, prevedendo anche forme di premialità per le imprese virtuose e perché si garantisce la progressiva pubblicazione on line dei dati relativi agli appalti aggiudicati. L’accordo è arrivato in un momento particolare, con l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti e l’avvio dei lavori per la ricostruzione post-terremoto. L’economia di una Regione però – aggiunge Turco – non si fa con le leggi ed i protocolli. Le regole ci vogliono e vanno rispettate, ma è davvero arrivato il momento di dare gambe alle buone intenzioni e di procedere con investimenti seri per il rilancio del settore. Noi chiediamo investimenti in tempi certi e la celere cantierizzazione delle opere, in modo tale da consegnare nel più breve tempo possibile le infrastrutture necessarie al nostro territorio. Inoltre – ha concluso – chiediamo che questo protocollo sia propedeutico alla definizione di una legge regionale degli appalti che attendiamo da tanti anni e che in tempi brevi si dia seguito al Patto per il Lazio firmato sette mesi fa”.