Lavoro nero a Biella, aggredito il segretario provinciale Filca

Lavoro nero a Biella, aggredito il segretario provinciale Filca

Biella
Tarizzo: “Non ci facciamo intimidire, continueremo a tutelare i lavoratori”
Piero Tarizzo, segretario provinciale dei lavoratori edili della Cisl, è stato aggredito venerdì sera di fronte alla sede di via Gramsci a Biella. “E’ stato tutto improvviso e rapido, meno di trenta secondi” ricorda Tarizzo, che ha una certa esperienza in edilizia ed è impegnato da tempo contro il lavoro nero e irregolare. “Avevo salutato i delegati che hanno partecipato a un nostro corso di formazione sulla busta paga – racconta il sindacalista biellese -, portavo in macchina il materiale, da solo con le mani occupate, quando qualcuno legato al mondo dei cottimisti, dei fornitori di manodopera, mi sbarra la strada”. Sembra l’inizio di una discussione per una vertenza aperta dalla Filca Cisl per tutelare alcuni operai non pagati, ma di scatto parte l’aggressione: presa al collo, testata, scarica di pugni. Prognosi di 7 giorni per contusioni. “Colto di sorpresa – continua Tarizzo – ho cercato di non cadere a terra per evitare eventuali calci, che sarebbero stati più pericolosi e di rientrare in sede dove c’erano altri colleghi. E’ intervenuto anche un magistrato che passava con la moglie, il sostituto procuratore di Verbania dottor Nicola Mezzina, che ha chiamato il 112 ed è salito nella sede Cisl per i primi adempimenti. Subito dopo sono arrivati i Carabinieri, con due pattuglie del nucleo radiomobile e Tarizzo ha raccontato al maresciallo Giallombardo i fatti, i nomi, le cause, fornendo riscontri precisi della vertenza in corso: chi pensava di intascare i soldi di un subappalto senza pagare il dovuto agli operai “consiglia” al sindacato di “non ficcare il naso”. “Ma noi non ci facciamo intimidire- dicono Tarizzo e il collega della segreteria provinciale Giovanni Turro – continuiamo a tutelare i lavoratori. Il giro dei cottimisti a basso prezzo si fa pesante anche a Biella. Certi subappalti non hanno ditte specializzate, sono di fatto di sola manodopera, manovali e stranieri, a costo inferiore. Poi a fine lavoro si scopre la gente non pagata, i contributi non versati. Se questi metodi di bulli e picciotti decisi e svelti di mano passano come norma nei cantieri, l’illegalità sarà sovrana e il settore ingestibile senza regole. I rapporti con il Collegio costruttori e con le associazioni artigiane sono buoni, quello che per noi sindacati è lavoro nero per le imprese in regola è concorrenza sleale; insieme abbiamo fatto un buon accordo in Prefettura sull’Osservatorio di tutti i cantieri, la clausola sociale per tutelare i lavoratori e le imprese serie, dobbiamo solo utilizzarlo bene”. Per combattere il lavoro nero e infortuni sono necessarie tre condizioni. Primo: l’incrocio di tutti i dati, appalti pubblici, licenze private, Inps, Inail, Asl, Cassa Edile, che già ora la Cassa Edile è in grado di fare in tempo reale per conoscere tutti i cantieri. Secondo: il coordinamento ispettivo di Ispettorato, Spresal, Inps Inail, Guardia di Finanza, fino al sistema Cassa Edile, Cpt e Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Terzo: la concertazione tra le parti sociali dell’edilizia (imprenditori e sindacati) con gli Enti pubblici. Chi è in regola con il sistema della Cassa Edile, che ha funzioni di legge nella certificazione, è già controllato. Bisogna controllare le imprese. “Troppi subappalti – conclude Tarizzo – sfuggono ancora alla Cassa Edile, non sono segnalati. Certe imprese, dovrebbero fare più attenzione, scegliere subappaltatori più affidabili e non solo fornitori di manovali a prezzo inferiore”. Dopo i clandestini sulla Biella Mongrando (cantiere di un’impresa vercellese), trovati dai carabinieri a seguito di una rissa per mancato pagamento, pare ci siano diverse situazioni anomale, a rischio, già segnalate. Ritornano le voci dei caporali e capibastone che reclutano manodopera, al mattino presto alla stazione per chi arriva da fuori, e vicino al chiosco di via Lamarmora per chi abita in Riva, caricano in macchina, e via in certi cantieri più periferici, meno controllati. Ormai tutti i cantieri sono censiti. E’ bene che i committenti, Enti pubblici e privati cittadini, non si facciano abbagliare dal massimo ribasso teorico all’inizio, ma scelgano imprese corrette, a posto, in regola con la Sicurezza, la Cassa Edile biellese, la formazione degli apprendisti, assistite dal Collegio Costruttori o da Confartigianato o Cna biellese, per non trovarsi amare sorprese, pendenze civili e penali, e dover pagare molto più caro, dopo. Solidarietà a Tarizzo è stata espressa dal segretario della Cisl Piemonte, Mario Scotti, dal Prefetto e Questore di Biella, dal Comando dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e dai soggetti istituzionali che fanno parte dell’Osservatorio degli Appalti e la sicurezza dei cantieri di Biella.

Rocco Zagaria

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