“L’enorme ritardo nei lavori sul tratto Nuraminis-Serrenti della SS 131 si ripercuote negativamente sul futuro dei lavoratori interessati e sulla concreta realizzazione di un tratto fondamentale dell’arteria viaria più importante dell’isola”.
Per definire finalmente il futuro del cosiddetto “cantiere della vergogna”, i rappresentanti dei lavoratori del comparto edile Gianni Olla (FENEALUIL), Marco Ambu (FILCA CISL) ed Erika Collu (FILLEA CGIL) hanno incontrato questa mattina i vertici dell’Anas.
“Abbiamo chiesto questo incontro per manifestare ai vertici dell’Anas la preoccupazione per il forte ritardo nei lavori del tratto interessato – spiegano i rappresentanti sindacali, ricordando come negli ultimi quindici anni il cantiere sia stato più volte interrotto con rescissioni contrattuali e con il conseguente licenziamento dei lavoratori, senza che l’opera venisse mai portata a compimento. In ultimo il lavoro è stato affidato al Consorzio Aleandri ma, poiché si è resa necessaria una variante progettuale, non si è potuto lavorare a pieno ritmo, con ulteriori ritardi.
“Nel corso dell’odierno incontro – raccontano Olla, Ambu e Collu – ci è stato spiegato che le lavorazioni di quest’ultimo periodo, pur se parziali, hanno consentito comunque di portare a compimento tutte le interferenze e mettere in sicurezza l’area archeologica. Inoltre, pare siano stati risolti tutti i problemi così che la consegna totale del cantiere dovrebbe avvenire entro il periodo massimo di un mese. Mancherebbe infatti soltanto l’atto formale dell’approvazione della perizia da parte di ANAS, visto che l’accordo con l’impresa è stato raggiunto. Rimane il rammarico dei ritardi che ci impedisce di essere totalmente soddisfatti – concludono i rappresentanti sindacali -. A questo punto è importante che con l’arrivo dell’estate alle promesse della dirigenza ANAS si sostituisca la piena attività del cantiere. Vigileremo nell’interesse dei lavoratori affinché alle parole seguano i fatti”.