LATERIZI E MANUFATTI INDUSTRIA, FIRMATO IL RINNOVO DEL CONTRATTO

LATERIZI E MANUFATTI INDUSTRIA, FIRMATO IL RINNOVO DEL CONTRATTO

È arrivato nel giorno della sua scadenza il rinnovo del contratto nazionale laterizi e manufatti industria, sottoscritto ieri dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil con le controparti Andil ed Assobeton.
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Il testo prevede, tra le altre cose, un aumento di 70 euro, l’estensione della contrattazione di secondo livello, il rilancio della sanità e della previdenza integrative, la certificazione del lavoro notturno, la limitazione dell’uso dei dati del controllo a distanza, maggiore spazio alla formazione e più attenzione allo sviluppo sostenibile, ai disturbi comportamentali patologici e alle discriminazioni. L’aumento retributivo è pari a 70 euro al parametro 136, ed è suddiviso in tre tranche: 15 euro a partire da ieri, 1° aprile, 25 euro dal 1° aprile 2017 e 30 euro dal 1° luglio 2018. Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro è entrato in vigore ieri e scadrà il 31 marzo 2019.
VOLANTINO
“Il giudizio sull’intesa è positivo – dichiarano i segretari nazionali Fabrizio Pascucci, Riccardo Gentile ed Ermira Behri – anche perché il rinnovo si inserisce in un contesto di grandissima crisi del settore. Negli ultimi 8 anni, infatti, la produzione è calata del 75%, scendendo da 22 milioni di tonnellate a 5 milioni, e si è dimezzato il numero degli occupati, che oggi sono 30.000. È molto importante quindi essere riusciti a firmare, entro la data di scadenza, un contratto che oltre a difendere il reddito rafforza i diritti dei lavoratori”. L’intesa prevede l’estensione della contrattazione di secondo livello “con  l’introduzione della contrattazione territoriale, che avverrà a livello di azienda e/o di gruppo attraverso le Rsu/Rsa dei sindacati territoriali” spiegano i sindacati. Sul tema del controllo a distanza “il nuovo contratto prevede che i dati raccolti attraverso gli strumenti di video sorveglianza previsti dalla legge non possano essere utilizzati per provvedimenti disciplinari” e su quello del lavoro notturno, proseguono i sindacati  “mensilmente ed annualmente il lavoratore avrà riscontro e certificazione delle ore lavorate, ciò è importante ai fini del riconoscimento delle lavorazioni gravose e usuranti per il pensionamento”.
Per la previdenza complementare “la contribuzione interamente a carico delle aziende versata al fondo di previdenza integrativa Arco passa all’1,60%, che diventerà l’1,70% dal 1° marzo 2019. Per il welfare sanitario “dal 1° novembre prossimo ci sarà la contribuzione al Fondo intersettoriale Altea: le aziende verseranno 6 euro mensili in favore dei dipendenti che aderiranno al Fondo, 3 euro sono invece a carico di questi ultimi”. Infine è previsto più spazio alla formazione annuale dei lavoratori sui processi produttivi, un’attenzione particolare allo sviluppo sostenibile, un impegno maggiore sul fronte della lotta alle discriminazioni e della tutela dei lavoratori con disturbi comportamentali patologici. Entro il 30 aprile l’accordo verrà sottoposto alla consultazione dei lavoratori.

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