Roma
In programma il 5 maggio. Rotte le trattative per il rinnovo contrattuale
Lunedì 5 maggio prossimo i 50mila addetti del settore laterizi e manufatti in cemento incroceranno le braccia per 8 ore. Lo sciopero generale è stato deciso dopo la rottura delle trattative tra Andil ed Assobeton e i sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre scorso.
“L’iniziativa – spiega Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca – è stata provocata dalle risposte irricevibili della controparte, che non ha tenuto conto della volontà di fare un nuovo, auspicato sistema di inquadramento professionale dopo 4 anni di lavoro delle commissioni. I datori, inoltre, hanno proposto un allungamento contrattuale di 4 mesi, l’inserimento in contrattazione nazionale dei parametri del premio di risultato, calcolato oltre che su produttività e redditività anche sull’assenteismo ed un aumento salariale di soli 100 euro in tre tranches a fronte della nostra richiesta, pari a 108 euro. La contrarietà alle nostre richieste – prosegue il segretario nazionale della Filca-Cisl – dimostra quello che fin dall’inizio avevamo percepito, ovvero che si tratta di una delegazione trattante che intende portare avanti una metodologia contrattuale conservatrice e non aperta ad una serie di opportunità che come organizzazioni sindacali avevamo proposto”.
Il sindacato degli edili della Cisl, inoltre, ritiene inaccettabile l’esclusione, dal contratto, della clausola relativa alla sanità integrativa e il rifiuto di aumentare la quota destinata al Fondo Arco, il Fondo di previdenza complementare del settore. Inaccettabile anche la proposta di incremento di soli 20 centesimi dello scatto di anzianità. “Le proposte che oggi sono state fatte – conclude Acciai – sembrano quasi un invito a rompere la trattativa, rottura che si poteva evitare viste anche le proficue conclusioni degli altri contratti.
IL VOLANTINO DELLO SCIOPERO
Vanni Petrelli
