LATERIZI E MANUFATTI CEMENTIZI, LE PARTI CHIEDONO LO STATO DI CRISI

LATERIZI E MANUFATTI CEMENTIZI, LE PARTI CHIEDONO LO STATO DI CRISI

Nei giorni scorsi le Segreterie nazionali Filca, Feneal e Fillea, unitamente alle Associazioni datoriali di Andil e Assobeton, hanno siglato una dichiarazione comune sullo stato di crisi del settore dei Laterizi e Manufatti Cementizi richiedendo, contestualmente, un incontro ai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze. Il documento denuncia l’andamento del comparto che, è fortemente in negativo ormai dalla fine del 2008, con cali di produttività fino al 40% sui dati del 2007. “Il perdurare del periodo di crisi – ha dichiarato Riccardo Gentile, segretario nazionale della Filca-Cisl – comporta conseguenze non solo per le aziende e la loro tenuta economica e di mercato, ma anche per gli addetti e quindi per l’occupazione. Nell’ultimo triennio (2008 – 2010) sono aumentati in maniera esponenziale i ricorsi agli ammortizzatori sociali, registrando un diffuso utilizzo di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e procedure di mobilità.
Da parte sindacale si è richiesto, come nel caso del documento del cemento, di perseguire la tutela del lavoro e delle professionalità, presenti nel settore, attraverso percorsi formativi per la riqualificazione e/o riconversione professionale dei lavoratori in forza nelle aziende cementiere. Inoltre – spiega il segretario nazionale della Filca –  nell’ipotesi che la crisi si protragga ulteriormente, abbiamo avanzato tre richeiste specifiche: la possibilità di derogare dal limite complessivo di utilizzo degli ammortizzatori sociali (CIGO, CIGS) corrispondente a 36 mesi totali nel quinquennio, particolari incentivi per la diffusione dei Contratti di Solidarietà e l’accesso alla “mobilità lunga” da un minimo di 7 a un massimo di 10 anni  come normato dalla L. Finanziaria 2007 (n. 296 del 27/12/2006) e dalla L. n. 223/91 e successive modifiche e integrazioni”.

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