Di seguito una nota di Giovanni Matta, segretario generale della Filca-Cisl Sardegna.
Alla fine il partito del no ha collezionato l’ennesima vittoria in Sardegna. La rinuncia al gasdotto, dopo dieci anni di promesse non mantenute, questo rappresenta. Una vittoria di chi ha remato contro questo progetto sempre e comunque. La decisione della Giunta Pigliaru arriva dopo che il partito del non fare ha portato l’economia dell’isola al completo sfacelo.
Hanno vinto loro e perso la Sardegna. Ha perso il lavoro cancellato con gli impianti che chiudono per l’alto costo della bolletta energetica, che i sardi pagano a caro prezzo proprio perché nell’isola, unica Regione in Italia, il metano non c’è. E quest’assenza fa lievitare i costi dell’energia sostenuti dalle famiglie che prprio per l’assenza del metano, ricorrono al gas e le obbliga a sostenere spese altissime. Lo stesso costo che ha indotto molte aziende che impiegano energia termica, ad esempio quelle del comparto laterizio completamente scomparso dalla Sardegna, a chiudere tutti gli impianti lasciando a casa migliaia di lavoratori.
Ha perso il lavoro edile che dalla realizzazione del gasdotto avrebbe tratto nuova linfa posto che i lavori di attraversamento del territorio isolano avrebbe comportato investimenti per un miliardo e sopratutto lavoro per i sardi disoccupati.
Per la Filca la decisione della Giunta è assolutamente inaccettabile. Anche perché appresso alla decisione c’è il vuoto, di idee, di progetti, di proposte.
La ricerca di nuove soluzioni riporta il calendario a trent’anni indietro nelle discussioni sulla necessità di rendere l’isola uguale al resto del Paese nella dotazione di infrastrutture energetiche con i risultati che già conosciamo.
Intanto siamo fermi con il pil, con il tasso di occupazione, il più basso in assoluto tra le regioni italiane. Siamo fermi come indice di dotazione infrastrutturale tra i peggiori in Italia. Ma la Giunta cercherà nuove soluzioni per affrancare l’isola per portare il metano in Sardegna. A quando e come non è dato sapere.
E’ proprio vero ” si annad bentu e bentulas”. Il sindacato sardo non potrà non reagire a tale comportamento e la Filca sarà in prima linea a contestare tale rescissione.