LA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO COME VOLANO DI SVILUPPO

LA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO COME VOLANO DI SVILUPPO

manutenzione del territorio volano di sviluppoUno sviluppo diverso, dove al centro ci sia il territorio, l’individuo, il merito, le idee e nuovi lavori. La Cisl dell’Umbria con la zona di Perugia, assieme a Filca Cisl e Fai Cisl, con il convegno di oggi “Manutenzione del territorio volano di sviluppo”, invita le istituzioni, la società civile, i cittadini e i lavoratori a ripensare il modello di sviluppo regionale partendo dalla centralità del territorio.
La Cisl, con il proprio processo di riorganizzazione, sul quale si è soffermato l’intervento del segretario generale nazionale Fai Cisl Augusto Cianfoni lo sta già facendo a livello interno. Mettendo insieme la categoria degli agroalimentaristi e del settore delle costruzioni, la Cisl partendo dal territorio intende elaborare, assieme all’università, analisi e proposte da presentare alla politica. Cianfoni ha parlato di proposte consapevoli e sostenibili, che devono essere riconosciute come strategiche e prioritarie anche dall’opinione pubblica. Questo in tutta Italia, ma soprattutto in una regione come l’Umbria che può essere considerata paradigma di un tutto in quanto può contare su uno straordinario patrimonio da valorizzare. Ricchezza che deve essere messa a rete per uno sviluppo partecipato, equo e solidale che deve basarsi sull’occupazione.
E sulle nuove forme di lavoro che devono essere ricercate in questo cambio di passo, in un nuovo modello economico regionale, si è snodato l’intervento del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. Analisi che si è basata sulla premessa ai lavori, sulla descrizione di un’Umbria caratterizzata da un diffuso problema idrogeologico. “Delle 185 aree in Umbria a rischio, solo 82 messe in sicurezza”. Ha spiegato Serena Sargenti, segretario regionale Cisl Umbria, che ha ribadito che “la manutenzione del territorio diviene strategica non solo per questioni legate alla sicurezza ma anche come volano di sviluppo e di occupazione”.
“Progettare l’ambiente” è stato l’invito emerso dall’intervento del segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi, che ha ribadito tra le altre cose il rilancio della filiera del legno. Tra le priorità indicate dalla categorie quella di intensificare il controllo e la manutenzione del territorio avvalendosi del contributo qualificato dei lavoratori dell’agenzia forestale e da quelli dei consorzi di bonifica.
Sulle cause dell’incrementarsi delle calamità naturali, sempre più periodiche, ha trattato il segretario generale regionale Filca Cisl Umbria Tino Tosti. “Continuare a costruire in maniera dissennata e abusiva ha conseguenze ambientali gravissime: studi di settori sottolineano che circa 2/3 degli alluvioni è causato dall’eccessiva cementificazione delle nostre aree”. Anche per questo il settore edile deve ripensarsi in termini di riuso, riconversione ed ecosostenibilità.
Ad arricchire il convegno di importanti contenuti sono stati l’assessore regionale Fernanda Cecchini che, dopo aver sottolineato l’importanza di utilizzare bene i fondi europei, unica risorsa disponibile, ha fatto riferimento agli 8 parchi esistenti in Umbria, in alcuni dei quali si stanno realizzando progetti terapeutici; il professor Marco Fornaciari da Passano ha illustrato alla numerosa ed attenta platea la storia del verde pubblico dall’antica Grecia ad oggi e il suo ruolo nelle attuali metropoli; il direttore di Confartigianato Umbria Cristiano Casagrande ha richiamato l’attenzione sul ruolo strategico del privato nel rilancio del territorio.

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