Di seguito una nota di Mennato Magnolia, segretario generale della Filca-Cisl Avellino
La Filca Cisl di Avellino sarà in piazza a Roma sabato 3 marzo con una massiccia e compatta delegazione di lavoratori, insieme alla Cisl con Bonanni, insieme a tutte le strutture nazionali, regionali e territoriali e le altre organizzazioni sindacali. La manifestazione nazionale, unitariamente, sceglie Roma per rappresentare incisivamente 3 anni e mezzo di crisi profonda del settore delle Costruzioni e determinarne il futuro e le aspettative a partire dal 2012.
Ad una crisi che si è rilevata sistemica, la piazza di Roma si eleverà come protesta e come proposta alla compagine politica e governativa.
L’Irpinia in piccolo ma in esatta proporzione riflette dal 2008 i 300.000 posti di lavoro persi nel settore, una riduzione degli investimenti in opere pubbliche, la crescita di irregolarità e illegalità, dunque lavoro nero, caporalato disattesa dei salari e dei contratti, infiltrazioni camorristiche e criminali, scarsissime risorse per la ripartenza dei cantieri. Basti pensare che in Irpinia, nel periodo 2008/2011 vi è stata una perdita di Montesalario in Casse Edile di oltre il 30%, con una perdita di 350 imprese e più di 3000 operai. In Campania la media del calo è di oltre 130 milioni di euro di Massa salari, ed una perdita di 2.000 imprese e di oltre 25.000 lavoratori.
Per ogni lavoratore edile, spesso v’è una famiglia monoreddito che può fare affidamento solo a qualche risparmio o ad un istituto di disoccupazione. In questo particolare momento è necessario accelerare la progettualità e la programmazione della spesa pubblica, a partire da quello dell’iter delle opere di Europa Più e dei piani triennali delle OO.PP. delle Amministrazioni comunali e provinciale, come tante altre di cui la provincia è coinvolta: servono investimenti che creino sviluppo e lavoro.
Quindi si chiederà a Roma non solo il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, la modifica del sistema pensionistico poiché il lavoro edile e faticoso, pericoloso e usurante, ma il rilancio sistematico dell’economia.
Pertanto, la mobilitazione di Roma dovrà dare risposte agli obiettivi del rilancio dell’edilizia e delle costruzioni, di un piano straordinario per il Mezzogiorno per ridurre il deficit infrastrutturale, la riqualificazione ed il recupero urbano; la messa in sicurezza del territorio (da rischi sismici ed idrogeologici), lo sblocco selettivo del patto di stabilità, ed infine lo sblocco dei pagamenti alle imprese. Infine per il rapido rinnovo del contratto Integrativo Provinciale dell’Edilizia, in tutte quelle realtà non ancora definito (Avellino è una di queste) e che non può essere ulteriormente dilazionato, perché e un importante strumento di governo del settore.
Sul fronte della legalità, si dovranno avere risposte contro il caporalato, l’evasione contrattuale e dei diritti del lavoro, le infiltrazioni malavitose. Queste sono le vere emergenze su cui agire, sia in senso preventivo che repressivo.
La Filca Cisl insieme alla Cisl, per ogni livello vede tutti questi punti sistematicamente necessari per riprendere in maniera critica e “sostenibile” ogni aspettativa di sviluppo e di crescita del lavoro ma del Paese tutto.
E’ anche una questione di settore e di provincia che si pone all’attenzione. Ecco perché Roma. Il lavoro in ogni sua declinazione è diventato una questione critica per il futuro dei territori (dell’Irpinia per quanto ci riguarda) e del Paese in generale.