Rinviato il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro, in attesa di individuare le risorse necessarie da mettere sul capitolo degli ammortizzatori sociali, torna da esplodere con forza il dramma della disoccupazione, specie quella giovanile. Secondo gli ultimi dati diffusi oggi dall’Istat, infatti, il numero dei disoccupati in Italia è salito ai massimi da 12 anni. Dati che secondo il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, “senza investimenti esteri e italiani e senza un lavorio costante e una riconfigurazione della politica economica del nostro Paese, saranno sempre più disastrosi”. Per questo Bonanni, intervistato stamane da SkyTg24, ribadisce la necessità di “riprecisare la mission per il governo e la mission di ciascuno di noi con una discussione trasparente”.
Rispetto al rinvio del tavolo, invece, il numero uno di via Po non si dice deluso. Al contrario. “Può essere anche un fatto positivo se serve a riordinarsi le idee”, dice, sollecitando però Monti ad “aprire una questione che riguardi il patto per la crescita”. Un patto “trasparente” tra sindacati, imprese, partiti politici e governo. “Perchè – sottolinea Bonanni – abbiamo il dovere di dare una risposta agli italiani. Una risposta logica, non illogica, come quella di dire che se si sopprime l’articolo 18 ci sono un sacco di assunzioni. Ci sono al massimo licenziamenti”. E a chi gli fa notare che la Cgil prende le distanze dalla Cisl sull’articolo 18 e chiede risorse per la riforma del mercato del lavoro, Bonanni replica: “Possiamo chiedere pure noi dieci volte più di quanto chiede la Cgil ma tutti sanno che entro il 2013 dobbiamo rientrare dal deficit”. La Cgil, puntualizza Bonanni, “può prendere le distanze da tutti basta che non prende le distanze della realtà”. “Noi siamo disposti a fare la riforma del mercato del lavoro, siamo ragionevoli. Spero – conclude Bonanni – che lo sia anche il governo. Ecco perchè può esser utile rinviare il tavolo”.
Tornando, invece, ai dati Istat di gennaio, secondo quanto riferisce l’istituto di statistiche, il numero dei disoccupati è pari a 2,312 milioni, in aumento del 2,8% rispetto a dicembre (64mila unità), pari al 9,2% e in rialzo di 0,2 punti su dicembre e di un punto su base annua. È il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Guardando alle serie storiche trimestrali è il più alto dal primo trimestre 2001. Su base annua si registra una crescita del 14,1% (286 mila unità). Il dato, spiega l’Istat, segna il record dal terzo trimestre 2000 quando si era attestato a 2,369 milioni di unità. L’allargamento dell’area della disoccupazione riguarda sia gli uomini sia le donne. Ma sono soprattutto i giovani a pagare il prezzo più alto. A gennaio il tasso di disoccupazione giovanile – l’incidenza dei 15-24enni disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro – è salito al 31,1%, +0,1% rispetto a dicembre 2011 e 2,6 punti percentuali in più su base annua. A conti fatti, un giovane su tre non ha lavoro.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)