Di seguito una nota firmata dai segretari generali della Filca-Cisl Sicilia (Santino Barbera), della Filca-Cisl Agrigento Enna Caltanissetta (Franco Iudici) e di Feneal-Uil e Fillea-Cgil Argrigento
Nemmeno il vecchio libretto servirebbe a salvarli: sono tutti assenti ingiustificati. La Regione diserta il tavolo Italcementi. E’ il solito vizietto made in Trinacria: al primo posto il voto elettorale, il resto viene dopo. Poco importa se la nave rischia di affondare con tutto il suo carico. Così alla riunione di oggi a Palermo, presso la sede della Commissione Attività Produttive, sulla problematica Italcementi di Porto Empedocle, erano presenti pochi intimi: le organizzazioni sindacali del settore delle costruzioni (presente anche Emanuele Piraino, Femca Cisl), i vertici di Italcementi, Italkali e una delegazione di deputati regionali. Assenti il presidente della Regione, Rosario Crocetta con i suoi assessori Roberto Agnello (Economia), Linda Vancheri (Attività produttive), Salvatore Calleri (Energia), Giusy Furnari (Beni culturali), Giuseppe Bruno (Famiglia, Politiche del Lavoro). Assente anche il sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto. Il presidente della Commissione Attività produttive, l’onorevole Bruno Marziano, si è impegnato a convocare le parti subito dopo la campagna elettorale informando altresì il tavolo di trattativa di una mozione che sarà presentata all’Assemblea Regionale Siciliana sulla vertenza Italcementi. Il territorio pretende altro oltre alla mozione e alla volontà esternata da Italkali. Tutta colpa (si fa per dire) della campagna elettorale che ha preso il sopravvento sui problemi di Italcementi e della comunità di Porto Empedocle. C’è una cassa integrazione straordinaria in dirittura d’arrivo (scade il 9 settembre), c’è una comunità che vive con il fiato sospeso la fase più delicata del suo legame con il colosso del cemento. Tutto questo è passato in sordina. Altro che sviluppo economico, futuro dell’Isola. Il territorio di Agrigento non ha bisogno di elemosina o assistenzialismo per raccattare qualche voto. Il corpo elettorale ha bene inteso che l’ammortizzatore sociale pubblico (il voto in cambio di un posto al sole) è ormai un film in bianco e nero. L’aspirante deputato non ha più nulla da offrire. Le famiglie sono sull’orlo di una crisi senza precedenti. Vogliono risposte. Perché hanno perso la speranza per colpa di una classe politica dirigente irresponsabile e cinica. La comunità empedoclina necessita di certezze, risposte ed interessamento concreto. Non a parole. Siamo pronti alla mobilitazione generale se non arriveranno risposte certe in tempi brevi. Sulla vertenza Italcementi non arretreremo di un millimetro il nostro baricentro perché la comunità empedoclina già duramente provata dalla crisi con la perdita di centinaia di posti di lavoro, non può pagare a caro prezzo la perdita dello stabilimento Italcementi: sarebbe come staccare la spina ad un malato terminale.