Si sono riuniti in un presidio dalle 5 di questa mattina davanti ai cancelli delle due cementerie e sono scesi in sciopero per 8 ore: così i lavoratori Italcementi di Calusco d’Adda e di Rezzato hanno chiesto un Premio dignitoso per l’anno 2016, nel quale si~ tenga conto “della fatica e dei carichi di lavoro, aumentati in questi anni a causa della pesante riorganizzazione subita a seguito dell’acquisizione da parte di HeidelbergCement”.
FILCA CISL e FILLEA CGIL e di Bergamo e Brescia, insieme alle RSU, alla vigilia della mobilitazione avevano definito la proposta economica avanzata dall’azienda “inaccettabile e non rispettosa del lavoro, delle performance prodotte e dell’impegno profuso dai lavoratori in questi anni”. Le assemblee dei lavoratori delle cementerie, svolte il 24 ottobre scorso, avevano dato mandato di indire lo stato di agitazione, iniziato con il blocco delle ore straordinarie in tutti i reparti e in cava, e proseguito oggi con lo sciopero.
“Riteniamo che dopo anni di sacrifici, di tagli occupazionali e di efficientamento dei processi produttivi, sia arrivato il momento di dare un segnale positivo ai lavoratori, dimostrando che l’azienda vuole investire nel proprio patrimonio professionale” hanno commentato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “Per questo l’adesione alla mobilitazione è stata altissima: tutti i lavoratori hanno risposto positivamente alla fermata decisa nelle assemblee. Ora, auspichiamo che Italcementi cambi atteggiamento e dia ai lavoratori risposte sia dal punto di vista economico che rispetto all’implementazione dell’organico aziendale, per le mansioni oggi vacanti. Se ciò non dovesse avvenire valuteremo altre iniziative di mobilitazione. Ringraziamo i lavoratori che coerentemente hanno aderito alla protesta decisa nelle assemblee, certi che la coesione oggi sia ancora un valore imprescindibile per condividere obiettivi comuni”.
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“Inaccettabile e non rispettosa del lavoro, delle performance prodotte e dell’impegno profuso dai lavoratori in questi anni”: così FILCA CISL e FILLEA CGIL di Bergamo e Brescia, insieme alle RSU, definiscono la proposta economica avanzata dall’azienda per il premio in Italcementi di Calusco e Rezzato.
Le assemblee dei lavoratori delle cementerie, svolte il 24 ottobre scorso, hanno valutato negativamente la proposta aziendale di non riconoscere ai lavoratori un premio dignitoso che tenga conto della fatica e dei carichi di lavoro di questi anni. I lavoratori in assemblea hanno dato mandato di indire lo stato di agitazione, iniziato con il blocco delle ore straordinarie in tutti i reparti e in cava, e di proclamare uno sciopero di 8 ore per oggi, 2 novembre, con presidio davanti ai cancelli degli stabilimenti di Calusco e Rezzato (a partire dalle 5 del mattino).
“L’importante riorganizzazione del Gruppo, a seguito dell’acquisizione di Italcementi da parte di HeidelbergCement, ha portato sempre più i lavoratori a essere polivalenti e polifunzionali, garantendo il positivo andamento di tutti gli indici produttivi di ogni sito – scrivono in una nota i due sindacati. Dopo anni di senso di responsabilità dimostrato nella delicata vertenza occupazionale, gli effetti dell’acquisizione non possono essere ancora una volta ‘scaricati’ sui lavoratori, che già hanno subito il taglio di tutte le previdenze di welfare aziendale riconosciute fino al 2015”.
“Alla luce delle posizioni di Italcementi, che inizialmente sosteneva che gli accordi del 2015 fossero limitati proprio a quell’anno perché ‘di natura eccezionale e non ripetibile’ mentre ora pare considerarli a copertura del biennio 2015-2016, le organizzazioni sindacali FILCA e FILLEA di Bergamo e Brescia, congiuntamente alla RSU di Calusco e Rezzato, chiedono con forza un accordo economico dignitoso e un impegno serio per completare l’organico aziendale in tempi brevi per consentire ai lavoratori di godere dei riposi previsti”.