Ancora una volta Bergamo si trova al centro di una vicenda sindacale – contrattuale di interessante prospettiva. Italcementi, colosso mondiale del cemento, con il cuore in territorio orobico, ha infatti siglato con Filca Cisl e le altre sigle dell’edilizia di Cgil e Uil, un accordo relativo alla cassa integrazione del Gruppo. Ieri è stata ratificata l’intesa tra sindacati e Italcementi per il ricorso alla cassa straordinaria per ristrutturazione dal 1 febbraio 2013 al 31 gennaio 2015 per un numero massimo di 669 lavoratori.
Nell’accordo, Italcementi si impegna a sostenere con 550 euro al mese i dipendenti che supereranno i tre mesi di cassa. Non solo. Il gruppo bergamasco della famiglia Pesenti si farà anche carico di spese sanitarie e scolastiche dei figli dei lavoratori sospesi per più di 6 mesi, fino ad un massimo di 1.000 euro. Inoltre, il “pressing” sindacale impegna l’azienda a valutare la ripresa produttiva nei tre stabilimenti di Monselice (Padova), Broni (Pavia) e Trieste “in relazione al mercato” e per Monselice “in rapporto anche alla pronuncia del Consiglio di Stato sulla legittimità di procedere alla costruzione di un nuovo impianto”. Accoglienza positiva in casa cislina.
“La rotazione dei lavoratori – così come illustra l’intesa Umberto Giudici, della segreteria Filca di Bergamo-avverrà in relazione alle fungibilità professionali sull’intero organico e alle esigenze tecnico organizzative: punto fondamentale, questo, dal momento che obbliga l’azienda ad applicare correttamente la rotazione”. E ancora. “La vera sfida di questo difficile percorso sarà la nostra capacità di gestire e sfruttare ogni spazio possibile di ricollocazione interna ed esterna al Gruppo, riqualificazione e incentivazione all’apertura di attività in proprio: questi saranno dal punto di vista strategico gli argomenti da realizzare (come definito dall’accordo, anche attraverso il lavoro di agenzie specializzate). Cogliamo come un importante segnale di cambiamento di modalità rispetto alla cassa integrazione precedente anche l’importante capitolo della comunicazione dello svolgimento dell’ammortizzatore da parte dell’azienda, argomento di difficile gestione nel passato e che in questo accordo trova una nuova condivisa modalità: Italcementi infatti dovrà fornirci tutte le informazioni necessarie e in maniera preventiva”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Ust. “Sicuramente – sottolinea Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo, e lavoratore in aspettativa proprio di Italcementi – questo accordo presenta elementi di innovazione nelle relazioni sindacali, e lo fa in un’azienda da sempre tra le più tradizionaliste nel panorama bergamasco e nazionale. Fa ben sperare quindi, che pur nella complessità di un pia-nodi ristrutturazione importante, determinato dalla caduta di domanda nella crisi delle costruzioni, sia proprio Italcementi, cioè uno dei colossi fondamentali della struttura economica provinciale, a permettere di introdurre, a fianco degli ammortizzatori sociali, requisiti di welfare integrativo capaci di dare risposte alle condizioni del lavoratore e della famiglia in questo momento, con elementi di assistenza e supporto importanti”.