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IRPINIA CALCESTRUZZI, A RISCHIO 200 POSTI DI LAVORO

IRPINIA CALCESTRUZZI, A RISCHIO 200 POSTI DI LAVORO

Di seguito una nota di Mennato Magnolia e Antonio Di Capua, responsabili rispettivamente della Filca-Cisl e della Fillea-Cgil di Avellino.
Filca e Fillea, insieme alla RSU e alle maestranze interessate, hanno ricevuto ieri una comunicazione della Irpinia Calcestruzzi (Settore Estrattivo) che mette in libertà tutte le maestranze impegnate nel settore cave (54 lavoratori), a seguito di sentenza del TAR Campania sezione distaccata di Salerno n.6B del 21 gennaio 2016, che annulla un provvedimento autorizzativo all’attività estrattiva del Genio Civile (D.D. n. 20 e 78 del 2013). Tale ordinanza, oltre a sospendere immediatamente tutte le attività estrattive, vieta anche la commercializzazione dei prodotti estratti.

Foto dal sito irpiniacalcestruzzi.it
Foto dal sito irpiniacalcestruzzi.it

Oggi si è tenuta presso l’Unione degli Industriali una riunione richiesta da Filca, Fillea ed RSU aziendale, per fare il punto ed avere maggiori informazioni. L’azienda ha ribadito la situazione di drammaticità in cui si viene a trovare, visto che le è impedita anche la commercializzazione del prodotto, ed inoltre ha precisato che fermo restando le azioni a tutela imprenditoriale in sede legale, ha confermato la messa in libertà dei 54 lavoratori, ed ha annunciato che a breve si potrà generare una situazione di insostenibilità anche per il resto dei lavoratori dell’organico aziendale (circa 200 addetti).
I sindacati, dal canto loro, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutte le maestranze dell’lrpina Calcestruzzi con assemblea generale dei lavoratori nell’lmpianto di Pianodardine, per stabilire insieme tutte le iniziative necessarie ad evitare di perdere i posti di lavoro. Inoltre hanno chiesto al Prefetto di Avellino, di convocare urgentemente tutte le parti interessate  (Genio Civile, Azienda, Unione degli Industriali), per verificare tutte le soluzioni possibili per scongiurare gli imminenti provvedimenti di
licenziamento.
Questo è un altro colpo che viene inferto alla già precaria situazione occupazionale della provincia di Avellino e che inevitabilmente, se non si trovano le giuste soluzioni, produrrà un effetto a catena su tutte le attività dell’azienda compreso quelli dei cantieri dell’edilizia e la filiera interessata.

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