INTIMIDAZIONE A DELEGATO, ORDINE DEL GIORNO DELL’ESECUTIVO DELLA FILCA LOMBARDIA

INTIMIDAZIONE A DELEGATO, ORDINE DEL GIORNO DELL’ESECUTIVO DELLA FILCA LOMBARDIA

L’esecutivo della Filca-Cisl Lombardia ha approvato un ordine del giorno sul gravissimo atto intimidatorio (leggi la notizia) ai danni di Giancarlo Lovati, componente del Consiglio Generale della Filca lombarda e lavoratore della Cassa Edile di Milano. Di seguito il testo dell’ordine del giorno, approvato all’unanimità. L’ultimo attentato incendiario di settimana scorsa che ha distrutto l’automobile del collega Giancarlo Lovati, componente del nostro Consiglio Generale Filca e lavoratore della Cassa Edile di Milano, con compiti di Operatore alla regolarità del settore, rinnova in noi tutta la condanna verso tali comportamenti e azioni intimidatorie. In un clima come quello attuale, di crisi e di generale abbassamento dell’attenzione dei valori di civiltà, noi dobbiamo continuare ad opporci ad ogni forma, fisica o verbale, oltre che economica di ricatto evidentemente di cultura mafiosa. Se le indagini dovessero dimostrare come e dove sia maturato tale gesto criminale si confermerebbe la nostra preoccupazione, attenzione, rivendicazione per un diverso modello sociale. Oltre i risultati delle forze investigative, per il nostro dovere civile di sindacato responsabile dobbiamo restare ben saldi nella condanna morale e culturale della strategia intimidatoria a danno dei lavoratori, dei sindacalisti e delle imprese. La magistratura e la forze di polizia si occupano, e bene spesso, della lotta e della cattura dei mafiosi, noi nel nostro ruolo statutario dobbiamo proseguire, come da tempo facciamo con il Progetto San Francesco, nella costruzione delle proposte sociali contro le mafiosità. Consapevoli del difficile e spesso scomodo ruolo di un sindacato che promuove una nuova visione di responsabilità sociale contro le illegalità, rispetto ad una più comoda pratica della denuncia verbale, questo ultimo gesto a danno di un compagno di lavoro ci impegna ulteriormente a proseguire un tracciato, un progetto, un impegno collettivo a favore della tutela dei diritti e dei doveri del prossimo. Tale condizione è e sarà possibile se sapremo far crescere, oltre l’indignazione per tali atti, anche una sempre più grande rete sociale di solidarietà e di attenzione.

 

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