Le segreterie regionali di FILCA e FISASCAT insieme alla CISL regionale hanno organizzato un seminario formativo dal titolo “L’appalto pubblico e l’azione sindacale”. L’iniziativa è nata per dare seguito al precedente appuntamento nel quale si è parlato di bilateralità.
Le nuove sfide che il mondo del lavoro ci mette davanti richiedono la capacità, per parte sindacale, di trovare risposte nuove alle situazioni in continuo e rapido divenire e la disponibilità ad abbandonare schemi d’intervento, ai quali eravamo abituati, ma che sono sempre meno efficaci, per altri più rispondenti all’attuale. Lo scambio delle esperienze fatte nei rispettivi settori può essere strumento utile a favorire la costruzione di nuovi approcci.
Proprio questo è venuto fuori dal precedente incontro. Le problematiche incontrate in settori, apparentemente molto dissimili, hanno prodotto, per differenti percorsi, la stessa risposta: lo sviluppo della bilateralità. Il successivo scambio di esperienza a riguardo, sperimentato nel seminario precedente, ha reso visibili, ad ognuno per la sua parte, i pregi o le eccellenze da consolidare e valorizzare, ma anche evidenziato le debolezze, le criticità su cui ancora è necessario progettare, correggere, fare opera di raffinazione. Magari cooperando oltre i confini della propria categoria nella costruzione di idee intorno a temi così importanti per il sindacato di oggi.
“Quando quindici anni fa in FILCA ragionavamo di DURC tutto pensavamo tranne che sarebbe diventato patrimonio comune di tutta la CISL e di tutto il mondo del lavoro. Ma è anche l’azione coordinata di tutte le categorie che ha permesso il raggiungimento di quest’importante obiettivo e sempre l’azione comune potrà in futuro perfezionare quanto sin qui costruito” dice il Segretario Generale regionale della FILCA Piero Donnola, a testimonianza dello spirito che anima questi incontri.
Per parte sua, il Segretario Generale regionale della FISASCAT Irmo Caretti ci richiama sull’importanza di iniziative di questo tipo da lui fortemente volute: “I problemi che i nostri lavoratori incontrano sono sempre più gli stessi incontrati dai lavoratori di altri settori e se è partendo dalle necessità dei lavoratori che dobbiamo costruire la nostra azione, conoscere le buone esperienze fatte da altri ci può arricchire così come le nostre buone esperienze possono ispirare, stimolare gli altri”.
Nel seminario odierno si è parlato di appalti pubblici e delle leggi che li regolano: altro punto di contatto evidente tra i settori dell’edilizia e dei servizi.
Viene naturale una domanda: “Perché un operatore sindacale deve conoscere questa materia dal momento che altri sono i soggetti che hanno il compito di presidiare e intervenire in quest’area?”. La risposta è altrettanto naturale: “Perché non lo fanno o comunque quasi mai in modo tempestivo ed efficace. E ad ogni modo mai con le attenzioni o la sensibilità proprie di un punto di vista sindacale.”
Le leggi che regolano l’assegnazione degli appalti pubblici agiscono significativamente sulla qualità del lavoro, sul livello delle retribuzioni e, ancora di più, sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori. Molte delle regole che sono state scritte arrivano da nostre sollecitazioni ed è quindi nostro preciso dovere e interesse pretenderne l’applicazione. Dall’altra parte sempre nostro è il compito di denunciare, stimolare e proporre nuove soluzioni, miglioramenti e quant’altro, laddove di più può e dev’essere fatto.
La cosa si complica quando la nostra azione si sposta nel privato. Lì la legislazione può arrivare fino ad un certo punto ed ancora più inesistente risulta essere l’esercizio del controllo. Ma dove non arrivano le leggi possiamo arrivare noi con il contratto, dove non arriva il controllo possiamo arrivare noi con la nostra azione di denuncia. Questo può essere possibile però solo costruendo competenza e promuovendo una cultura sindacale dell’appalto, o meglio dell’assegnazione di un lavoro, e della sua esecuzione.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate al Segretario Organizzativo della CISL del Piemonte Giuseppe Scarsi che ha accolto con favore l’iniziativa e ha richiamato l’attenzione sugli appalti pubblici che possono essere campo d’azione anche per altre categorie.