IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE, IL SINDACATO RAPPRESENTA UN VERO BALUARDO

IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE, IL SINDACATO RAPPRESENTA UN VERO BALUARDO

foto 1Ci troviamo in un periodo in cui arrivano nel Paese messaggi da mondi lontani dalla Cisl, pericolosi per la coesione sociale. E questo vale anche per l’immigrazione. Il sindacato rappresenta ancora un baluardo a questi fenomeni e punta ad una integrazione intera, reale, che porti anche gli immigrati a poter esercitare il diritto di voto amministrativo. Raffaele Bonanni, al Convegno “Le sfide dell’ Immigrazione: solidarietà, lavoro e integrazione“, organizzato a Roma da Cisl, Fai Cisl, Filca Cisl ed Anolf, guarda ancora più avanti: “Chi paga le tasse ha diritto a votare a livello amministrativo e proporrò anche a Cgil e Uil di rilanciare tutte queste proposte”. Altro aspetto la legalità: dopo la patente a punti nell’edilizia, “diventano un problema le gare al massimo ribasso”, perchè si rischia di favorire le organizzazioni malavitose per il riciclaggio del denaro sporco.
Infine i flussi. Bonanni ha le idee chiare: “Bisogna mettere a punto una pianificazione in considerazione del calo demografico previsto in Europa nei prossimi anni e la conseguente domanda di nuovi lavoratori”. Altro grido di allarme arriva anche dal segretario confederale della Cisl, Liliana Ocmin: “Secondo l’Ilo, solo in Europa 880 mila persone sono ridotte in schiavitù, un terzo delle quali destinate alla prostituzione e quasi 700 mila vittime di sfruttamento per lavoro. Un business che frutta oltre 35 miliardi annui e che imprigiona 21 milioni di persone, alimentando l’illegalità, la tratta, il dumping contrattuale e la concorrenza sleale”.
Ma c’è di più. In un rapporto del ministero del Lavoro si legge come, nel 2013, delle 101.912 aziende controllate dagli ispettori del lavoro, in 56.003 imprese (56%) si siano riscontrate delle irregolarità che vanno dal lavoro nero alla mancata osservanza della tutela del lavoro minorile, dallo sfruttamento di lavoratori non comunitari irregolari foto 4all’elusione contributiva e delle norme della salute e sicurezza. “Come Cisl, siamo convinti che solo se istituzioni, politica, parti sociali, associazioni benefiche, agiranno insieme, ciascuno assumendosi le proprie responsabilità – ha ribadito Ocmin – salvaguarderemo gli interessi delle imprese sane, dei territori, dei lavoratori e delle lavoratrici, tutelando la dignità ed il rispetto della persona”.
Il problema resta sempre lo stesso e lo ha sottolineato Mohamed Saady, presidente dell’Anolf nazionale. “Le sfide devono essere interpretate con una nuova considerazione dell’immigrazio-ne. Basta al dualismo risorsa o minaccia, anche perche gli immigrati e le loro famiglie sono già collocati nella fascia più bassa del mercato del lavoro”. Naturalmente con bassi salari e un modello di precarietà low cost, anche se il tasso di occupazione è più alto rispetto alla media dei lavoratori italiani. E poi il welfare: “Sfatiamo questo luogo comune: gli immigrati hanno portati un contributo positivo sulla tenuta del nostro sistema di welfare”. Immigrazione vuol dire soprattutto agricoltura e lavoro in edilizia. Per Augusto Cianfoni, segretario generale Fai, la via della cittadinanza dei diritti è un percorso ancoro lungo. “La speranza è che Governo-associazione-sindacati sappiano costruire un futuro migliore”. Con una discriminante: abbiamo bisogno di imprese sane, che devono essere valorizzate ma anche loro hanno bisogno del sindacato.
foto 3Poi la legalità, “che significa anche difesa del made in Italy”. Su questo tema hanno convenuto anche i rappresentanti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura, presenti al convegno. Sulla integrazione sostenibile si è inserito anche il segretario generale della Filca, Domenico Pesenti. “Bisogna organizzare una associazione di persone, che cambino la società. La bilateralità accomuna edilizia e agricoltura, come la legalità rappresenta un valore comune. La cittadinanza? Diventi poco più di un certificato di residenza”. In ogni caso, la bilateralità è un deterrente contro la criminalità e le nuove schiavitù. E’ l’ora di una società legale e solidale. Un concetto ribadito anche da Giuseppe Castiglione, sottosegretario al ministero delle politiche agricole, che ha ricordato che si stia programmando il periodo 2014-2020, che prevede imprese agricole più forti, con meno lavoro nero ed evasione fiscale. Il tutto in considerazione che il mercato del lavoro è cambiato, come ha ricordato il vice ministro del lavoro, Cecilia Guerra: “Fino al 2007 i flussi migratori hanno riempito un vuoto di manodopera. Oggi bisogna trovare occupazione a persone che si trovano già nel nostro paese”.
(di Rodolfo Ricci)

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