“Il PNRR rappresenta una grande occasione per il Paese. Se pensiamo a quanto previsto dalle missioni 2 e 3 su rigenerazione, transizione energetica e infrastrutture, esso può consentire di recuperare i divari tra Nord e Sud del Paese, ridurre le emissioni di Co2, mettere in sicurezza città e territori e aumentare la competitività e produttività del sistema a vantaggio di cittadini e lavoratori. Il sindacato delle costruzioni da tempo rivendica interventi concreti e certezza delle risorse, avanzando proposte anche su come semplificare passaggi burocratici e autorizzativi. Il ‘cosa fare’, però, è importante quanto il ‘come fare’.” Lo dichiarano le segreterie nazionali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil alla vigilia del prossimo Consiglio dei Ministri, che dovrebbe varare ulteriori norme di semplificazione in materia di opere pubbliche. “Su questo – spiegano i sindacati – vogliamo essere chiari: rispetto ai decreti e alle riforme annunciate anche nello stesso PNRR e su cui fino ad oggi è mancato un confronto approfondito e di merito con le forze sociali, non sarà indifferente se le opere saranno realizzate ricorrendo ad assegnazioni dirette o con gare pubbliche, ricorrendo al minor prezzo e al massimo ribasso o valorizzando invece progettazione, qualità tecnica e sostenibilità dei materiali. Non sarà indifferente – proseguono – se vi sarà l’applicazione del contratto edile o assisteremo ancora a fenomeni di dumping contrattuale, se gli appalti saranno l’occasione per favorire la crescita dimensionale delle imprese o un’ulteriore frammentazione del mercato con catene infinite di subappalti, se vi sarà cioè creazione di lavoro buono, di qualità e sicuro o ulteriore precarietà e mancanza di tutele. Insomma, una cosa è ridurre i tempi per le Valutazioni di Impatto Ambientale o per la Conferenza dei Servizi, un’altra è ridurre tutele in un settore che in Italia, rispetto alla media UE, è caratterizzato da imprese di piccolissime dimensioni e sotto capitalizzate, con sacche di lavoro nero e concorrenza sleale, con uno dei tassi di infortuni in cantiere tra i più alti, con presenza diffusa e radicata della criminalità organizzata.~Per queste ragioni – concludono i sindacati delle costruzioni Feneal Filca Fillea – il Governo e il Parlamento devono sapere sin da ora come abbiamo dimostrato con gli accordi dell’11 dicembre, del 22 gennaio e del 16 aprile scorso, siamo pronti a dare il nostro contributo, ma siamo anche pronti alla mobilitazione per difendere diritti, tutele, trasparenza e legalità, perché i cantieri non diventino ancora di più una giungla”.