INFRASTRUTTURE: A GELA SIAMO IN ALTO MARE

INFRASTRUTTURE: A GELA SIAMO IN ALTO MARE

Di seguito una nota di Francesco Iudici, segretario generale della Filca-Cisl di Caltanissetta, sulla dotazione infrastruttuale di Gela.

La dotazione infrastrutturale di Gela sarà un’utopia per almeno il prossimo decennio. Le recenti notizie trapelate in merito all’autostrada Siracusa-Gela e sulla reale possibilità di realizzare il porto della città del Golfo, infatti, non lasciano presagire un futuro roseo per lo sviluppo economico della comunità.

Autostrada Siracusa-Gela
Dell’anello autostradale Siracusa-Gela, non c’è traccia di danaro fresco né tantomeno di progetti da Modica a Gela. Le infrastrutture non sono un fatto romantico, nel senso che non si rivendica la realizzazione di un’opera solo per compiacere al tessuto sociale: l’obiettivo, invece, è di migliorare i collegamenti nella parte meridionale dell’isola; ridurre i tempi di percorrenza e completare l’anello autostradale attorno alla Sicilia. La nuova tratta autostradale contribuirà a migliorare le condizioni di vita della popolazione, abbattendo drasticamente i tempi di percorrenza e aumentando la competitività della Regione oltre che della città.

L’ultima tranche di risorse finanziarie destinate all’autostrada Siracusa-Gela riguarda il tratto da Ispica a Modica.

Nei giorni scorsi, infatti, Johannes Hahn, Commissario europeo per la Politica regionale, ha confermato la decisione della Commissione Europea di destinare 196,8 milioni di euro all’Italia per i lotti 6, 7, 8 dell’autostrada Siracusa-Gela, tratto Ispica-Modica.

La sovvenzione proviene dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Un tracciato di 40 chilometri dell’autostrada è già operativo tra Siracusa e Rosolini.

Il progetto consiste nella costruzione di altri 19,8 km tra Ispica e Modica. L’Unione Europea contribuirà con 196,8 milioni di euro su un costo totale pari a 339,7 milioni.

Il beneficiario del progetto è il Consorzio per le Autostrade siciliane (Cas), concessionario della rete autostradale, sotto il controllo  della Regione Sicilia. L’investimento deriva dal programma Fesr destinato alla Sicilia per il periodo 2007-2013.

Il progetto originario, realizzato negli anni 1970, prevedeva il collegamento autostradale tra Siracusa e Gela per favorire lo sviluppo industriale della Sicilia sud orientale stabilendo un rapido collegamento tra i poli petrolchimici di Siracusa e di Gela. Il primo tratto dell’autostrada ad essere aperto è stato quello da Siracusa a Cassibile (9,5 km) nel 1983. Il tratto Cassibile-Noto è stato aperto il 14 marzo 2008.

Il Porto Rifugio di Gela 
Anche questo progetto rischia di naufragare se non si agitano immediatamente le acque. Il vecchio accordo di programma che accendeva i riflettori sui porti di Gela, Marsala e Pozzallo, è praticamente carta straccia. Sarà necessario riprogrammare gli interventi con un nuovo accordo regionale.

Bisogna fare in fretta, altrimenti si rischiano i tempi pachidermici del caso. Il porto rifugio di Gela è stato realizzato negli anni ’50 dello scorso secolo.

Intorno alla metà degli anni ’80 fu realizzato il braccio di levante che determinò e continua a pregiudicare i fondali interni ed esterni al porto: da 4-5 metri a 2-3 metri con punte negative di 1.5-1.30 metri, rendendo praticamente impossibile l’accesso di qualsiasi imbarcazione.

Tratta Gela-Agrigento-Trapani
L’intera opera ha un costo complessivo di 268 milioni di euro. Allo stato attuale c’è un’assegnazione di 150 milioni di euro, l’ulteriore fabbisogno è di 118 milioni di euro. Si prevede la realizzazione di due tangenziali, una su Agrigento l’altra su Gela. Sulla città del Golfo c’è soltanto uno studio di fattibilità in fase avanzata, null’altro.

La città è ridotta ai minimi termini, a pezzi. Il rischio desertificazione del territorio non è un fatto virtuale. In questo modo i 2.700 anni di storia rischiano di essere mortificati.

Innanzi ad una situazione così grave, non si può rimanere inermi. Chiediamo alla politica di rimboccarsi le maniche per fare rialzare la testa alla città del Golfo. Lo facciamo senza polemiche, senza nessuna strumentalizzazione. Non ci interessa redigere la pagella dei più bravi o la black list di coloro che poco hanno fatto per la comunità.

A noi interessa lavorare per affrancare questo territorio dalla disoccupazione e dalla povertà sempre più diffusa ed in forte aumento.  

Alla Filca e alla Cisl interessa lanciare un accorato appello alla classe dirigente che intende portare a compimento alcune opere ritenute essenziali per il futuro e la sopravvivenza di questa fetta di Sicilia: chiediamo agli amministratori locali, alla deputazione regionale, nazionale, europea di cogliere la volontà costruttiva di questo monito e di rendere operative le proposte al fine di chiudere questa triste pagina. Chiediamo al sindaco di Gela, alla deputazione regionale, nazionale ed europea, la costituzione di un tavolo tecnico permanente sulle infrastrutture nel quale la Filca chiede di essere coinvolta attivamente per apportare il proprio fattivo contributo.    

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