Dopo le morti e gli infortuni sul lavoro dei giorni scorsi i segretari generali di Cgil Cisl Uil Bergamo, Luciana Fratus, Pierangelo Mariani e Amerigo Cortinovis, hanno scritto una nota unitaria che pubblichiamo integralmente.
A pochi giorni dall’ultimo infortunio mortale, avvenuto venerdì scorso, un altro gravissimo infortunio sul lavoro è avvenuto ieri presso la 3VSigma di Grassobbio dove un operaio di una ditta esterna addetto a lavori di sistemazione delle coperture dei capannoni è precipitato da oltre 8 metri di altezza. Un altro gravissimo infortunio avvenuto con le medesime caratteristiche. Ancora una caduta dall’alto, ancora una volta il lavoratore non era dotato di dispositivi di protezione. Così non è possibile andare avanti!
L’abbiamo appena detto e lo ripetiamo: non ci sono più scuse, non si può invocare la fatalità; oggi i dispositivi di protezione e gli accorgimenti tecnici permettono di lavorare a qualsiasi altezza in assoluta sicurezza. Quindi se un lavoratore precipita, come è avvenuto in queste due ultime circostanze, vanno ricercate e perseguite tutte le responsabilità.
Chiediamo ancora una volta chiarezza e lo faremo anche usando, a questo punto, tutti i mezzi legali a nostra disposizione. Se questo infortunio, come altri infortuni gravi avvenuti nei giorni scorsi, fosse riconducibile nelle responsabilità alla logica dell’appalto (forse al subappalto) al minimo ribasso, e al massimo risparmio possibile, aprirebbe scenari inquietanti, perché abbassare i costi significa semplicemente addossarli a qualcun altro. In questo caso chi ci rimette sono sempre i lavoratori che subiscono condizioni economiche, sociali, ambientali e di sicurezza, inadeguate, non rispettose delle norme sulla prevenzione e della legalità. Non si deve pertanto abbassare la guardia ma essere consapevoli che fare sicurezza significa salvaguardare la salute e l’integrità dei lavoratori.
Chiederemo già dalle prossime ore al Prefetto che si attivi rapidamente per la convocazione del tavolo provinciale su Legalità e Sicurezza.