Roma. Un operaio è caduto da un’impalcatura utilizzata per montare un palco
UN OPERAIO di 50 anni è morto ieri mattina in piazza San Pietro, a Roma , davanti all’ingresso della basilica, dopo essere caduto da un’impalcatura mobile che stava utilizzando per montare il palco per una cerimonia solenne presieduta dal Papa, in programma per domani. Secondo una prima ricostruzione sembra che l’uomo sia precipitato da un’altezza di circa cinque metri insieme ad un collega, rimasto leggermente ferito e ora ricoverato all’ospedale Santo Spirito, finendo su alcune lamiere. Sul posto sono in corso gli accertamenti da parte della polizia e dell’Ispettorato Vaticano. L’operaio si chiamava Costantino Marchionne e aveva 53 anni; il collega rimasto ferito alle gambe è Salvatore Campolattaro , 38 anni, ricoverato nel posto di pronto soccorso all’interno della Città del Vaticano, dove è stata anche portata la salma di Marchionne prelevata da piazza San Pietro con un’ambulanza davanti a decine di turisti e visitatori che avevano assistito all’incidente. Alle indagini sull’accaduto, dirette dall’Ispettorato Vaticano, partecipa anche la polizia. Marchionne lavorava per una ditta privata romana mentre il suo collega è un dipendente dello Stato Vaticano. “Un fatto gravissimo” per Alessio D’Amato, presidente della Commissione sicurezza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro del Lazio. “Mi domando – ha aggiunto D’Amato – se questi due lavoratori stessero operando in condizioni straordinarie o meno e se, comunque, fossero state disposte tutte le misure di prevenzione e sicurezza. Fatto sta che siamo nuovamente di fronte a un incidente mortale sul lavoro. Questo tipo di incidenti sono evitabili – ha spiegato – solo se si rispettano tutte le norme di sicurezza e, in particolari modo, se si utilizzano le cinture per l’allestimento dei ponteggi”. Per il segretario generale della Filca Cisl di Roma , Stefano Macale , l’incidente di ieri rende ancor più inaccettabile la situazione sul fronte della sicurezza sul lavoro, “che lamenta soprattutto una mancanza di controlli da parte di Ispettorati del Lavoro e Asl, a fronte di un impegno incessante su questo terreno delle parti sociali”.
Francesco Tobia