“L’ennesima tragedia in edilizia, questa volta in un cantiere stradale sulla tangenziale di Bologna, non può lasciare indifferenti. Secondo le prime informazioni l’operaio deceduto era intento a rimuovere la segnaletica stradale, un intervento indicato in modo corretto. Un furgone o un’auto lo avrebbe travolto, ferendo anche tre suoi colleghi. Siamo vicini alle famiglie degli operai e chiediamo misure drastiche e urgenti per fermare questa terribile, inaccettabile scia di sangue nel nostro settore, con una media di una vittima ogni due giorni. La Filca-Cisl si costituirà parte civile nei processi per infortuni mortali nei cantieri”. Lo dichiara Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl nazionale.
“Si tratta del terzo incidente mortale dall’inizio dell’anno nel Tronco di Bologna, sempre con dinamiche simili, nel corso del montaggio o dello smantellamento della segnaletica. La Filca – prosegue Pelle – ha sempre considerato la sicurezza nei cantieri la priorità della propria azione sindacale. Il Durc, la congruità e la Patente a crediti sono intuizioni nate in casa Filca, e servono proprio a qualificare le aziende e i lavoratori del settore, a garantire legalità e sicurezza. Ma questo evidentemente non basta. Per questo motivo intendiamo costituirci parte civile nei procedimenti giudiziari avviati a seguito di infortuni mortali nei cantieri. Quando la prevenzione non serve a fermare la strage, bisogna mettere in campo tutte le azioni utili a garantire la verità dei fatti, ad assicurare giustizia in tempi rapidi. Lo dobbiamo ai familiari delle vittime, lo dobbiamo ai tantissimi lavoratori edili, più di un milione, che con impegno, sacrificio e professionalità realizzano opere utili per lo sviluppo e la sicurezza, con benefici per tutta la collettività”, conclude il segretario generale della Filca-Cisl.