Pubblichiamo una dichiarazione di Giovanni Matta, segretario generale Filca-Cisl Sardegna.
Costituisce certamente una buona notizia la decisione di inaugurare, la prossima settimana, i primi due lotti della nuova strada Sassari/Olbia. In tempi di crisi per il mondo dell’edilizia, percorso com’è da scandali di ogni genere, la conclusione entro i tempi stabiliti di un primo tratto di strada rappresenta la migliore risposta alle tante polemiche, non sempre appropriate, che hanno accompagnato, sin dall’avvio dei lavori, la storia di quest’opera.
Il completamento dei lotti 0 e 1 è la giusta risposta ai tanti dubbi profusi a man bassa nel corso degli ultimi mesi. La Filca è convinta che l’apertura al traffico di un pezzo di questa arteria sia il risultato di una seria organizzazione del cantiere che sì è sviluppato in modo ordinato, efficiente senza infortuni e senza interruzioni di sorta. Soprattutto la conclusione nei tempi previsti va ascritto alla capacità del mondo del lavoro edile isolano che ha avuto, ed ha, il grande merito di interpretare in modo efficace l’obbiettivo affidatogli.
Fortemente voluta dal territorio, dalle istituzioni locali, dal sindacato, dalle imprese, l’intervento sulla Sassari/Olbia rappresenta oggi uno dei più importanti cantieri aperti per l’Anas nazionale e lo e’ certamente per la Sardegna sia per quantità di risorse impegnate quanto per volume di lavoro richiesto per la sua realizzazione.
Nei prossimi mesi altri due lotti, il 7° e l’8°, giungeranno a conclusione con il lotto 3 che procede in modo regolare mentre si trova in una fase piuttosto delicata il lotto 9, i cui lavori sono fermi a seguito della liquidazione coatta amministrativa dell’impresa ed i 16 lavoratori licenziati. Stentano nell’avvio dei lavori i restanti lotti il 2°, il 4° il 5° ed il 6° che, seppur aggiudicati, per motivi diversi hanno faticato sinora a diventare cantiere.
Per far partire i lavori il sindacato delle costruzioni, la Filca, è pronto alla mobilitazione già dalla prossima settimana anche perché, vista la crisi occupazionale che interessa il mondo edile sardo, l’apertura di quei cantieri oltre soddisfare le attese delle comunità locali, diventerebbe una preziosa occasione per dare ristoro alle attese di tanti disoccupati.